Che la vita sedentaria sia una tra le  principali cause di diverse patologie, è un dato di fatto. L’attività fisica, dunque, è annoverata tra le armi di prevenzione per quasi tutte le malattie. Esprimendosi in merito, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha stabilito che, nella fascia di età compresa tra i 18 e i 64 anni, è consigliato svolgere almeno dai 150 ai 300 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata a settimana; i tempi si dimezzano, passando al range 75-150 minuti, nel caso in cui si pratichi attività fisica aerobica intensa. Questa distinzione ricalca in linea di massima la differenza tra attività fisica e sport. L’importante è praticare entrambi in sicurezza, senza correre rischi inutili per il fisico.

Diversi tipi di movimento fisico

Secondo l’Oms, per attività fisica si intende “qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo”. In questa classificazione rientrano anche le camminate, l’andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio o lavori domestici, in qualità di “attività motoria spontanea”. Altro, invece, è l’esercizio fisico, che muove i passi dall’attività motoria o fisica ma che, rispetto a essa, è strutturata, pianificata ed eseguita con regolarità. L’esercizio fisico è dunque assimilabile allo sport, che comprende anche situazioni competitive che si svolgono all’interno di contesti che devono sottostare a determinate regole. Fatta questa doverosa precisazione, va aggiunto un tassello. Ogni sport - sia a livello agonistico sia a livello dilettantistico - va praticato in totale sicurezza. Non bisogna infatti correre rischi a livello fisico, rendendo la pratica un’azione più dannosa che portatrice di benefici, come invece in realtà è.

Visita medica con lo specialista

I professionisti sanitari concordano infatti nell’affermare che praticare sport o attività fisica non deve esporre l’organismo a pericolosi sovraccarichi (ad esempio, relativi al cuore) o a situazioni di eccessivo dispendio metabolico o idroelettrolitico. Occorre prestare attenzione alle conseguenze alle quali si può andare incontro quando si esagera: le più gravi riguardano l’apparato cardiocircolatorio, ma è opportuno scongiurare anche rischi osteoarticolari e infiammazioni muscolari.

Quando si decide di iniziare a praticare uno sport o un’attività fisica con regolarità, è quindi consigliabile rivolgersi al proprio medico di base prima e a un medico specialista poi, in modo da essere sottoposti alla visita medica preventiva. Un passaggio peraltro obbligatorio quando si decide di iscriversi, per esempio, in palestra: viene richiesto il certificato che attesta che il  potenziale associato è in buona salute. Come avviene la visita? Viene verificato lo stato di salute generale del soggetto, partendo da un colloquio conoscitivo al fine di mettere in luce se la persona ha familiarità per determinate patologie, se fuma (o beve), se è sovrappeso. Il soggetto viene poi sottoposto a un elettrocardiogramma sotto sforzo e a una visita osteoarticolare. Il certificato che viene rilasciato ha la validità di un anno, ma è necessario sottoporsi a nuova visita nel caso in cui sopraggiungano disturbi e alterazioni rispetto alla certificazione precedente.

Riuscire ad ascoltare i segnali

Archiviato questo primo passaggio, ciò che occorre tenere sempre bene a mente - sia nello sport che nell’attività fisica - è evitare di incappare in infortuni o altri tipi di malanno. Quest’obiettivo va raggiunto e mantenuto solo usando indumenti e attrezzatura adeguati, mettendo al bando l’improvvisazione, utilizzando alcuni piccoli accorgimenti. Se, per esempio, si è vittima di un’infiammazione alla spalla causata dal gioco del tennis, la soluzione migliore ovviamente non è quella di continuare a giocare ignorando il dolore (o assumendo antidolorifici prima e dopo le partite), ma di stare a riposo. Il medico dello sport ha, anche sotto quest’aspetto, un ruolo basilare: educa la persona a svolgere al meglio l’attività fisica o lo sport, ad ascoltare i segnali mandati dall’organismo e, di conseguenza, a prendere adeguati accorgimenti andando così a interrompere un circolo vizioso, per innescarne uno virtuoso.

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Le regole basilari per ogni disciplina

L'attività fisica regolare e lo sport, praticati in sicurezza, sono dei toccasana per il corpo e per la mente. I primi giovamenti si hanno sul cuore e l'umore, per poi estendersi a tutto l'organismo. Sempre a condizione che il movimento fisico sia svolto in sicurezza, senza eccessi e in modo controllato per evitare spiacevoli incidenti come disturbi alle articolazioni (in modo particolare caviglie, gomiti, ginocchia, anche, polsi) o problemi muscolari come strappi e tendiniti.

I consigli da mettere in pratica

Ci sono vari aspetti da curare e che vanno valutati per poter godere al meglio dei benefici dello sport e dell'attività fisica.

In primo luogo, sottoporsi alla visita specialistica del medico dello sport affinché certifichi lo stato di buona salute. In secondo luogo, scegliere attentamente lo sport che si intende praticare. A seconda dell'età, può trattarsi di un primo approccio a una disciplina sportiva oppure un "ritorno di fiamma" o, ancora, un inizio che avviene in età adulta. Qualunque sia la situazione di partenza, la scelta deve avvenire in maniera consapevole. Chi da adulto intende praticare per esempio lo sci, il calcio, la pallavolo può farlo a patto che accada in maniera graduale e che il soggetto non abbia già problemi alle articolazioni. Si opta per una corsa quotidiana nel parco vicino casa? Ottima scelta, sempre però che non si soffra di mal di schiena o lombosciatalgia: in questi casi, infatti, quest'attività è sconsigliata in quanto le sollecitazioni dei piedi sull'asfalto si ripercuotono anche sulla schiena. Inoltre, prima di iniziare a svolgere un'attività fisica o uno sport è utile rinforzare la muscolatura, anche con esercizi eseguiti su un tappetino in casa, in modo da donare maggiore elasticità all'organismo. Consigliabile anche praticare lo stretching sia prima sia dopo aver fatto movimento, onde evitare choc alle articolazioni e alla muscolatura.

A proposito di quest'ultimo aspetto, vale la pena evidenziare che qualsiasi attività fisica (anche la semplice camminata) va eseguita in maniera corretta: un gesto fatto male e in maniera ripetuta può provocare problemi e lesioni al pari di un trauma acuto e improvviso. Persino uno sport completo e considerato sicuro come il nuoto, per esempio, può aggravare anziché migliorare vizi posturali o patologie legate alla colonna vertebrale se i movimenti eseguiti in vasca non sono corretti. Gli altri due aspetti evidenziati dagli esperti riguardano l'alimentazione e l'equipaggiamento. A un'attività fisica regolare bisogna infatti associare un'alimentazione sana: semaforo verde a pasta, riso e cereali se si deve affrontare uno sforzo prolungato (immaginiamo diverse ore in bicicletta con qualche salita impegnativa) e, ovviamente, a una corretta idratazione, prima, durante e dopo l'attività al fine di reintegrare i liquidi (e i sali minerali) persi tramite sudorazione. Per quanto riguarda l'equipaggiamento, va dedicato un occhio di riguardo a calzature e abbigliamento: se si intende correre, per esempio, le scarpe devono essere ammortizzanti. Non bisogna nemmeno trascurare i dispositivi di protezione come i guantoni per la boxe, le ginocchiere per la pallavolo, il casco per la bicicletta, pantaloni lunghi e cap per l'equitazione. Infine, la regola aurea per fare movimento in sicurezza è di essere consapevoli dei propri limiti e delle proprie forze, fermandosi al momento giusto.

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In bicicletta: sicuri sui pedali grazie all'hi-tech

L'evoluzione della tecnologia e il suo utilizzo che caratterizza il quotidiano delle vite di ognuno, si afferma anche nel mondo dell'attività fisica e sportiva.

La sicurezza a livello amatoriale

Un esempio arriva dal ciclismo. Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2021 si sono registrati oltre 15mila incidenti stradali che hanno coinvolto biciclette in Italia. Purtroppo, è pensiero comune che praticare sport in maniera amatoriale assolva dall'obbligo di proteggersi in maniera adeguata. Nulla di più sbagliato e pericoloso. Ecco che la tecnologia può garantire maggiore sicurezza, ai professionisti dell'agonismo così come ai dilettanti o agli appassionati. Un esempio è dato dalle tute dotate di airbag incorporati, che permettono di ammortizzare l'impatto con l'asfalto in caso di caduta. Un'invenzione nata per i centauri (obbligatoria nelle gare delle diverse categorie del Motomondiale) ma che sta trovando spazio anche tra gli appassionati del pedale.

Questi dispositivi entrano in azione grazie a segnali inviati da sensori e Gps - ecco l'aspetto della tecnologia - inseriti all'interno della tuta, che rilevano quando il ciclista sta per cadere.

In bicicletta, la tecnologia viene anche utilizzata per i ciclocomputer di bordo e per i sistemi integrati sui caschi che permettono di tracciare gli spostamenti e i percorsi, oltre che localizzare il ciclista (importante in caso di rovinosa caduta in zone isolate) e fungere da allarme proprio per la bicicletta. Chiude questa piccola carrellata un oggetto che è entrato in uso da svariati anni: il cardiofrequenzimetro o cardiometro. Questo dispositivo non serve soltanto ai professionisti per monitorare le proprie prestazioni: è basilare per tenere sempre sotto controllo i battiti cardiaci, riconoscendo quando si supera la soglia e ci si sta sottoponendo a uno sforzo eccessivo e prolungato.

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