Permettere alle persone, anche con patologie importanti, di praticare sport. Ma non solo: utilizzare l’attività agonistica come terapia vincente e strumento per garantire una soddisfacente qualità della vita. Sino al top, sino alle “cinque stelle”.

«Non a caso, come nome e intitolazione della società, abbiamo scelto “Istedda”, stellina», dice Davide Lubrano, socio fondatore della società di Cagliari. «E proprio dal Coni ci è arrivato il prestigioso riconoscimento, grazie alla nostra metodologia e sperimentazione sul campo, di apripista in Sardegna e a livello nazionale».

Biosensori e tracciato

Grazie a un vero “gioco di squadra” di un team di professionisti, dal clinico al nutrizionista sino al mental coach, «grazie a dei biosensori applicati all’atleta», precisa Francesco Usai, coordinatore e presidente di “Istedda” «siamo in grado di rilevare costantemente non solo il tasso glicemico ma, grazie ad altre app, legate allo stress o all’alimentazione, definire un vero e proprio tracciato, fondamentale per ottimizzare la prestazione».

Diabete e sport agonistico

Un focus particolare quello delle persone affette da diabete, patologia che nel mondo colpisce mezzo miliardo di persone, 50mila nella sola Sardegna, seconda - per tasso di incidenza - alla Finlandia. Un primato decisamente triste.

«Soprattutto il diabete di tipo 2, che è metabolico», afferma Alessandra Corona, dirigente di “Istedda” ma anche persona affetta da diabete «è causato da uno stile di vita scorretto ma anche da sedentarietà e mancanza di attività fisica. Ora, sino a poco tempo fa, era comune sentire che chi aveva questa patologia non poteva fare sport, o addirittura che poteva essergli dannoso. Abbiamo dimostrato tutta la falsità di questa affermazione. La nostra esperienza, i nostri risultati ci dicono che, non solo chi aveva delle patologie ha fatto delle attività sportive basiche, ma le ha fatte anche a un livello medio-alto».

Adesso anche il mondo medico invita chi ha patologie, come il diabete, a fare dello sport. «Noi di “Istedda” siamo anche Club Ducati: di recente abbiamo organizzato delle gare di kart sportivo, di un’ora, dove mediamente si registrano 160-170 battiti per 40 minuti. Fra i concorrenti anche dei diabetici che hanno superato senza problemi prestazione sportiva, tensione elevata, stress psico fisico importante. Lo stesso per le gare di mountain bike».

Medicina e alimentazione

Fondamentale, in questo progetto virtuoso (di «amici fra amici») il connubio fra medicina, psiche e alimentazione: «Attraverso lo sport e l’interazione di più specificità e professionalità raccontiamo una storia reale, e fa piacere che la nostra piccola app sia stata così apprezzata in campo nazionale», dice ancora Davide Lubrano.

Le iniziative

Fra gli eventi promossi da “Istedda”, «sempre in modo interattivo e divertente», spiegano i dirigenti, anche alcune singolari degustazioni «per dimostrare che lo sportivo non può mangiare solo riso in bianco»: di recente a Selargius l’esibizione di uno chef, «che ha sposato la nostra metodologia», realizzando delle pietanze bilanciate ma anche gustose: dalla pecora con elicriso, ai tortellini con semola “Cappelli”, merluzzo alle erbe, castagne con emulsione di zucca, sino a un eccellente risotto con crema di pecorino che molti hanno anche riprodotto a casa.

Paolo Matta

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