Oggi si celebra in tutto il modo la Giornata Mondiale del Diabete. Se in Italia si stima che la prevalenza del diabete sia del 5,3%, nell’Isola siamo intorno al 6,9%, 110.410 persone. Abbiamo il maggior tasso d’incidenza di diabete autoimmune o diabete mellito di tipo 1 (DMT1) con circa 10.197 diabetici autoimmuni adulti ed oltre 1500 tra bambini, giovani ed adolescenti e circa 120 nuovi esordi di diabete tipo 1 all’anno. ancora un dato: circa il 30% dei pazienti deceduti per Covid-19 in Italia era affetta da diabete. “Queste situazioni si legano alle numerose problematiche che accompagnano l’organizzazione territoriale dei servizi, la “Rete Diabetologica Sarda”: l’accesso ai farmaci innovativi per il diabete ed alle nuove tecnologie, la disomogeneità delle prestazioni sanitarie come la Telemedicina nelle diverse aree regionali”– segnala Riccardo Trentin, presidente della Federazione Rete Sarda Diabete Ets-Odv che insieme a Mariangela Ghiani Presidente della SID (Società Italiana di Diabetologia) sezione. Sardegna e Domenico Gallus, Presidente della VI Commissione Salute e Politiche Sociali della Regione saranno protagonisti della trasmissione “Ippocrate: il diabete ai tempi di Covid-19” in programma stasera alle 21,30 su Videolina”. L’emergenza Covid-19 ha “alterato” il sistema della rete di servizi ed assistenza delle persone con diabete che rischiano di non poter accedere con regolarità alle visite programmate ed ai percorsi educativi-terapeutici. “La Rete mostra diverse criticità, come carenze soprattutto nell’organico del personale medico ed infermieristico, nell'area della prevenzione delle complicanze, nell'utilizzo dei PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali), nel numero limitato degli ambulatori di
transizione, nell’organizzazione dei centri diabetologici che dovrebbero prevedere un Team Multidisciplinare e completati con alcune figure professionali, presenti solo eccezionalmente, come il dietista, lo psicologo e il podologo – riprende Trentin. Ad esempio, secondo gli annali AMD 2019, è sottoposto a controllo del piede, solo 1,8% dei pazienti contro la media italiana del 22%. Fondamentale in chiave preventiva è anche assicurare l’accesso ai farmaci innovativi per il diabete, per cui il paziente deve essere rimesso alla scelta del singolo medico che può indicare la terapia più idonea così come occorre porre in essere l’immediata disponibilità delle nuove tecnologie per il diabete capaci di migliorare la qualità della vita del paziente non solo sul piano clinico-terapeutico ma anche sul fronte psicologico e sociale”. E soprattutto, occorre combattere e limitare l’inerzia clinica, come ben evidenziato nell’articolo aggiunto all’ultimo aggiornamento del Manifesto dei diritti e doveri delle persone con Diabete, che si concentra anche sull’emergenza sanitaria Covid-19.
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