Respiro che si fa corto, tosse senza spiegazione, affanno. Sono tanti i volti con cui si manifesta l'asma, che in Sardegna interessa quasi 80.000 persone. Per la maggioranza di questi malati la comune terapia, da seguire sempre con grande attenzione, è sufficiente a mantenere sotto controllo l'infiammazione e il restringimento dei bronchi. Ma ci sono casi in cui, nonostante le cure, le crisi continuano: si parla in queste situazioni di asma grave, in cui è importante un attento controllo dello specialista oltre al ricorso, se necessario, all'utilizzo di farmaci "intelligenti", capaci cioè di agire direttamente sulle invisibili modificazioni che portano alle crisi.

L'APPUNTAMENTO - A queste forme particolarmente gravi di mancanza di respiro è dedicato l'incontro pubblico "Senza fiato: come combattere l'asma grave", in programma giovedì 30 novembre alle 17 nella sede de L'Unione Sarda a Cagliari (piazza Unione Sarda).

A rispondere alle domande dei partecipanti Stefano Del Giacco, professore associato di Medicina interna, allergologo e immunologo clinico oltre che responsabile di fisiopatologia respiratoria allergologica al Policlinico universitario dell'azienda ospedaliera di Cagliari, e Guido Sanna, medico di Medicina generale.

"Nell'asma grave la qualità di vita è pessima e i sintomi sono molto frequenti", spiega Del Giacco. "Una condizione che non si controlla e che porta il malato a frequenti attacchi – le cosiddette “esacerbazioni” - e, spesso, al pronto soccorso. Per questo è importante studiare bene i malati e fare ricorso, se necessario, ai farmaci biologici che vanno a colpire un bersaglio ben preciso e identificato.

I FARMACI - Da tempo esiste e si utilizza con successo Omalizumab, un anticorpo anti-Immunoglobulina E (IgE) per i pazienti che hanno una forma grave di asma allergica; la novità più recente è però Mepolizumab, da poco entrato in commercio, un farmaco anti Interleuchina-5 (IL-5), una proteina prodotta dalle cellule del sistema immunitario che favorisce la proliferazione degli eosinofili, globuli bianchi che si misurano con un semplice esame del sangue. In una grande fetta di asmatici (anche allergici), provocano infiammazione a livello delle vie respiratorie".

GLI ESAMI - Per comprendere la situazione, quindi, si può iniziare con un banale "emocromo", esame che permette di contare le cellule del sangue e di avere la formula della composizione dei globuli bianchi. La presenza di un elevato numero di eosinofili è importante per definire i potenziali meccanismi all'origine dell'asma, ovviamente quando la persona è malata. Per questo è fondamentale una "catena" virtuosa che arrivi al malato e si realizzi tra specialista, servizi e medicina generale.

ATTENZIONE AI SINTOMI - "Il medico di famiglia nella gestione dell'asma è fondamentale perché individua la malattia quando i sintomi sono iniziali e sfumati, e nella gestione delle forme gravi – precisa Sanna. È importante non sottovalutare la tosse secca, la dispnea notturna e l'associazione con la rinite e le manifestazioni dermatologiche. Il medico di medicina generale è inoltre in grado di consigliare il paziente con asma nell'evitare il contatto con ambienti e sostanze che possono favorire i disturbi asmatici, monitorando sicurezza e efficacia delle terapie e dello stile di vita".

In occasione dell'incontro di giovedì 30 chi è interessato potrà chiedere direttamente agli esperti consigli e indicazioni utili per affrontare, e vincere, la fame d'aria.
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