È stato il primo ospedale Covid della Sardegna, “trasformato” in unico grande reparto per combattere il terribile virus. E ora il Santissima Trinità di Cagliari, dopo poco più di un anno, cessata l'emergenza legata alla pandemia, è pronto per ripartire con tutti i suoi reparti.

Una ripartenza segnata anche dalla riapertura, proprio oggi, del Pronto Soccorso, punto di riferimento non solo dei popolosi quartieri di Is Mirrionis e San Michele, ma di tutta la città capoluogo.

La particolare conformazione del Santissima Trinità, suddiviso in vari padiglioni, ha fatto sì che la trasformazione in Covid hospital risultasse efficiente da subito, con percorsi per isolare il virus e strutture già operative come nel reparto Ebola di malattie infettive.

Il primo caso accertato di coronavirus in Sardegna è stato trattato proprio al Ss. Trinità, che da quel momento è diventato il punto di riferimento per la lotta al virus. Non a caso è stato l'ospedale che ha fatto registrare la percentuale più bassa di contagi tra il personale.

Tra le attività post covid del Santissima Trinità, spicca l'Unità Operativa di Chirurgia Generale, guidata dal dottor Raffaele Sechi, che con la sua equipe svolge in media 570/600 interventi l'anno. Ristrutturato nel 2014, il reparto può contare su 24 posti letto, più altri tre in area grigia, con due sale operatorie.

"Il reparto di Chirurgia fu aperto nel 1978 dal professor Giuseppe Binaghi, un maestro per tutti - spiega il dott. Sechi - ma negli anni vi hanno lavorato grandi figure come il professor Provenzale, allievo del famoso chirurgo Valdoni che salvò la vita a Togliatti dopo l'attentato. Il professor Binaghi è stato l'artefice della nascita di Chirurgia oncologica, sono stati tanti i suoi allievi, tra cui il successore Michele Pietrangeli. Proprio in questo ospedale nel 1994 fu eseguito il primo intervento di colecistectomia per via laparoscopica, così come sono stati trattati per la prima volta in Sardegna i tumori al pancreas".

"Il nostro obiettivo - conclude Sechi - è che negli anni il Santissima Trinità possa proseguire la strada tracciata dal professor Binaghi e portata avanti dai suoi successori, una scuola che continui nel tempo, di qualità, con il personale sanitario che cura la persona, non la malattia della persona". 

(Unioneonline/v.l.)

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