«Nel 2024 in Italia non è possibile garantire un accesso continuativo a farmaci essenziali per la terapia della tubercolosi»: è questa la denuncia all’AIFA ed al Ministero della Salute da parte di Stop-TB Italia e diverse società scientifiche nazionali.

La tubercolosi, malattia infettiva contagiosa di natura batterica, è una delle principali cause di morte nel mondo con più di un milione di decessi e più di dieci milioni di casi di malattia all’anno.

In Italia nel 2021 è stata diagnosticata in quasi 2.500 persone, alcune delle quali con forme gravi conseguenti ai ritardi diagnostici associati alla pandemia Covid-19.

La natura contagiosa richiede una precoce individuazione e l’inizio tempestivo della terapia al fine di evitare la trasmissione a soggetti suscettibili.

Da diversi anni gli specialisti stanno affrontando enormi difficoltà nel reperimento di farmaci molto economici quali rifampicina e pirazinamide. Questa carenza può condurre ad una interruzione della terapia, con rischio di induzione di resistenze agli antibiotici e contagio di sani. L’importazione di farmaci dall’estero ha un elevato costo.

La situazione è ancora più drammatica per i bambini, a seguito della mancanza di formulazioni pediatriche ed utilizzo di quelle per adulti con rischio di tossicità e ridotta efficacia.

Inoltre, risulta difficile e costoso l’accesso a nuovi farmaci riservati a forme di malattia resistenti agli antibiotici e per l’infezione tubercolare. 

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