L’ansia non è un disturbo strettamente correlato a un’età anagrafica: può colpire dagli adolescenti agli anziani, ma quando si sviluppa nel periodo senile assume un peso particolare. La depressione senile si manifesta attraverso disturbi somatici, disturbi dell’attenzione e della memoria, generando nel paziente una tendenza all’isolamento e all’apatia: tutti fattori che finiscono per trasformare la routine del soggetto, che alla lunga perde contatto dagli affetti e tende a chiudersi in sé.

Il rischio della demenza

Ancora più difficile e delicato, anche per gli esperti, è diagnosticare ansia e depressione nelle persone affette da demenza, perché i sintomi sono molto simili. I soggetti colpiti da demenza possono infatti avere difficoltà nel comunicare il loro attivo umore o i loro sentimenti di ansia, tanto che si può pensare talvolta che una persona con demenza sia affetta da depressione, ma anche il contrario.

La sintomatologia

Nei soggetti anziani è comune la riduzione di concentrazione, attenzione e me- moria, oltre a sensazioni di mancamento e vertigini. L’insonnia e l’alterazione dell’appetito sono due sintomi ricorrenti. A preoccupare chi soffre d’ansia è soprattutto un sintomo che richiama malattie cardiovascolari, come l’aumento del battito cardiaco. Si innesca così una sorta di circolo vizioso: il paziente ansioso pensa di avere sviluppato una malattia cardiovascolare e cade in una sorta di ipocondria (la convinzione erronea di soffrire di una patologia non diagnosticata), diventa dunque agitato e tende a non credere alle risposte dei medici. Inoltre, rispetto a un soggetto giovane, chi soffre d’ansia in età senile è esposto a molte più motivazioni che possono generare attacchi d’ansia: il timore della morte, l’isolamento sociale, il rischio di sviluppare malattie che possono portare alla disabilità. Sono tutti elementi che contribuiscono all’accrescimento dell’ansia e che generalmente non turbano la quotidianità di adolescenti e adulti.  

I disturbi classici

Il disturbo d’ansia più frequente tra gli anziani è il “disturbo d’ansia generalizzato”: quasi la metà dei pazienti riferisce di aver iniziato a sviluppare questo problema dopo i 50 anni. Comporta preoccupazione persistente e di difficile controllo, sintomi come irritabilità, sensazione di nervosismo, problemi di concentrazione, sensazione di spossatezza, disturbi del sonno, tensione muscolare e irrequietezza. Questo tipo di ansia può poi sfociare in alcune fobie: la più frequente in età geriatrica è la paura di cadere. L’anziano perde fiducia nelle proprie capacità di equilibrio e finisce per compromettere lo svolgimento di attività quotidiane che venivano svolte senza problemi fino a poco tempo prima. Tutto ciò comporta una riduzione dell’attività fisica e il ritiro sociale: è una sindrome che sfugge spesso ai clinici perché questo comportamento viene associato più a limitazioni fisiche che a valutazioni relative all’ambito mentale. Questa paura non ha origine necessariamente da una caduta iniziale: si riscontra infatti anche in soggetti che non hanno vissuto cadute in precedenza, ma magari ne hanno sentito parlare da amici e parenti.

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