L'anatomia patologica è una branca altamente specialistica della medicina che studia le malattie attraverso l'esame macroscopico e microscopico degli organi, dei tessuti e delle cellule e la cui indagine permette di distinguere tra i tessuti sani e quelli malati. Possiamo quindi affermare che l’anatomia patologica fa parte della storia di molti pazienti. L’esame di un neo sospetto, il pap-test, una biopsia durante una colonscopia o una biopsia della mammella, fanno parte del quotidiano di ogni anatomopatologo, medico che, attraverso lo studio al microscopio di organi e tessuti, riesce a dare risposte complesse partendo spesso da poche cellule.

Reparto all’avanguardia

La SC di Anatomia Patologica dell’ARNAS G. Brotzu è una realtà di alto livello nel sistema sanitario regionale sia per la strumentazione d’avanguardia che per la formazione e la competenza del personale. La struttura, diretta da Giuseppe Porcu, lavora in stretta collaborazione con altre strutture ospedaliere, ad esempio a supporto delle attività dei trapianti - per capire, partendo dalla biopsia dell’organo da trapiantare, se lo stesso sia utilizzabile- o nella diagnostica istopatologica e citodiagnostica per l’individuazione di patologie infiammatorie.

Accanto a questo lavoro che potremmo definire di “routine”, il patologo ha un compito estremamente importante nell’individuazione di mutazioni genetiche implicate nei tumori al fine di elaborare, in collaborazione con il clinico , terapie sempre più mirate e personalizzate per il paziente oncologico in base alle sue caratteristiche e alla specificità della malattia.

Un lavoro quotidiano

Nei laboratori dell’ARNAS ogni campione viene studiato per fornire la diagnosi che consentirà di pianificare una strategia terapeutica mirata e di fornire informazioni sulla prognosi. Da un lato quindi si eseguono esami complessi volti a individuare tempestivamente e in una fase precoce le formazioni neoplastiche. Dall’altro lato si studiano strategie terapeutiche innovative cucite su misura del paziente al fine di ridurre, quando è possibile, gli effetti della terapia tradizionale.

I patologi collaborano inoltre a stretto contatto con i chirurghi. Durante gli interventi infatti il chirurgo invia un prelievo dell’organo ammalato al patologo che in pochissino tempo dovrà analizzarlo e formulare una diagnosi. In base alle indicazioni ricevute il chirurgo proseguirà l’intervento.

I numeri

L’Anatomia patologica dell’ARNAS svolge attività di diagnosi su biopsie o interventi ed esami ultraspecialistici per l’individuazione delle principali patologie oncologiche. Nel 2021 ha eseguito 824 biopsie osteomidollari, 200 biopsie per diagnosi di linfoma, ha formulato 70 nuove diagnosi di tumore ovarico, 100 melanomi e ha individuato 700 nuovi casi di neoplasia mammaria e 450 di neoplasia polmonare. Ha eseguito 97 biopsie renali per l’individuazione di nefropatologie, 50 biopsie epatiche di trapiantati in regime d’urgenza e 83 agobiopsie endomiocardiche. Inoltre sono stati eseguiti 225 esami istologici per la neurochirurgia.

Il futuro prossimo

Uno dei prossimi obiettivi è la costituzione di un gruppo di lavoro con competenze multidisciplinari per la gestione coordinata dei tumori con le mutazioni geniche. Un passo importantissimo per arrivare a diagnosi e cure sempre più specifiche e accurate.

Red. Sal.

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Sassari, un team anti tumori

Un team dedicato alla presa in carico del paziente affetto da neoplasia polmonare in fase avanzata, costituito da un oncologo, uno pneumologo e un medico palliativista. I tre specialisti formano appunto il gruppo Topp (team oncologo, pneumologo, palliativista) che condivide lo stesso ambulatorio, così da garantire una presa in carico simultanea, accompagnando il paziente per tutto il percorso della malattia.

È questa la base del progetto di un ambulatorio multispecialistico dell’Aou di Sassari, dedicato al paziente con neoplasia toraco-polmonare avanzata, che è stato presentato alla SDA Bocconi di Milano, in occasione della terza edizione dell’Oncology Management Fast Track. Si tratta del corso di perfezionamento per giovani talenti dell’oncologia promosso da Cipomo, il Collegio italiano dei primari oncologi ospedalieri, e dalla stessa SDA Bocconi, della durata di due anni e che si è concluso nei giorni scorsi.

In accordo con la struttura complessa di Oncologia medica, diretta dal dottor Antonio Pazzola, con l’unità operativa di Pneumologia, diretta dal professor Pietro Pirina, e con la direzione strategica aziendale, il progetto è stato presentato a Milano dal medico oncologo dell’Aou di Sassari Carlo Putzu. Lo specialista è risultato uno dei 25 medici da tutta Italia, l’unico sardo, ammessi alla frequenza dell’edizione 2020-2022 del prestigioso corso. Il progetto ha avuto anche la supervisione di attenti tutor sia della SDA Bocconi sia di Cipomo.

Il progetto sassarese ha iniziato i primi passi all’interno dell’Azienda ospedaliero universitaria nel 2021, in piena pandemia, ed è pronto a ripartire a regime non appena il reparto di Pneumologia, sede dell’ambulatorio Topp, tornerà alla sua attività ordinaria.

«Mi è stato chiesto – racconta Putzu – un progetto che portasse a un miglioramento dell’assistenza dei pazienti e che fosse davvero realizzabile. È qui che tutti i pazienti affetti da neoplasia polmonare inoperabile vengono indirizzati per una presa in carico completa».

L’ambulatorio vede tre medici che, durante la prima visita, valutano il paziente in modalità simultanea, controllano la sua documentazione, lo visitano, evidenziano così le problematiche maggiori, e comunicano la diagnosi. Sono sempre loro che propongono un programma terapeutico oncologico e un follow-up pneumologico o antalgico personalizzato.

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