Alimentazione, l’importanza del microbiota per il nostro metabolismo
Le ricerche condotte da Sebastiano Banni e da Patrice CaniIn che modo l’universo nascosto di cento trilioni di batteri che abitano il nostro intestino può influenzare il nostro metabolismo? «Più diversi tipi di batteri si hanno più si ha un metabolismo ottimale», assicurano gli esperti. Il microbiota intestinale è, infatti, bussola strategica del benessere umano: se questo è scompensato può dare vita a diversi tipi di malattie come obesità, diabete di tipo 2 e malattie, ma anche patologie neurologiche e psichiche. Ed è proprio il legame tra il microbiota e l’alimentazione al centro delle ricerche condotte da Sebastiano Banni, specialista dell’Università di Cagliari, e da Patrice Cani, originario di San Giovanni Suergiu, leader mondiale della nutrizione.
Ancora i dati non sono ben chiari, ma la ricerca pare si stia sviluppando proprio in questo senso e bersaglio della ricerca italo-belga sono le malattie metaboliche. Le ricerche si focalizzano su come la dieta, influenzando la biodiversità del microbiota, possa modulare la flessibilità metabolica attraverso specifici metaboliti prodotti dal microbiota stesso. Qui, infatti, entrano in gioco gli studi di Cani, che si concentrano principalmente sulle interazioni tra il microbiota intestinale e l’ospite, esplorando come la nostra alimentazione possa trasformare questo delicato equilibrio e la biodiversità batterica e incidere profondamente sulla salute metabolica. «Di recente, il nostro gruppo di ricerca, in collaborazione con la Medicina dello sport e con il collega Filippo Tocco, ha dimostrato che l’alimentazione può influenzare significativamente la flessibilità metabolica. Parliamo della capacità del corpo di utilizzare e immagazzinare in modo efficiente carboidrati e grassi, passaggio fondamentale per mantenere una composizione corporea ottimale, svolgere un’attività fisica adeguata e garantire uno stato di salute ottimale», afferma Banni.