Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, il Giro d'Italia tornò in Sardegna per allestire una scenografica partenza dall'Isola di Caprera. Presentazione delle squadre a bordo dell'incrociatore "Garibaldi", prima tappa da Caprera a La Maddalena. Una cronosquadre di 25,6 km che, come da regolamento, assegnava la maglia rosa al corridore della squadra vincitrice passato per primo sul traguardo.

Il pasticcio

Vinse, anzi dominò la Liquigas di Danilo Di Luca, ma Enrico Gasparotto si "dimenticò" di far passare per primo il capitano, nonostante un "urlaccio" dell'abruzzese, furibondo. Così il biondo friulano vestì la maglia rosa e il suo compagno dovette attendere il giorno dopo: per quattro volte i due si palleggiarono la maglia che, alla fine sarà vinta a Milano proprio da Di Luca, poi travolto dallo scandalo doping negli anni successivi.

Volata a Bosa...

La seconda tappa fu altrettanto bella e insolita. Partenza da Tempio Pausania, arrivo a Bosa, con un finale non semplicissimo. Ci fu comunque la volata a ranghi quasi compatti (un centinaio di corridori), perché il gruppo passò senza scomporsi la Scala Piccada e le ultime asperità. La dominò il folletto australiano Robbie McEwan, precedendo dopo 205 chilometri il campione del mondo Paolo Bettini (partito con il numero 1 per l'assenza del campione uscente Ivan Basso) e Alessandro Petacchi. Bettini non fu l'unica maglia iridata della giornata: alla partenza, posò per una foto con l'olbiese Nico Mu, campione mondiale dei Master. La tappa visse sulla fuga di prammatica: ad animarla, un russo, Pavel Brutt che fu ripreso ma vestì a fine giornata la maglia verde del gpm. Quattro anni dopo, l'Isola gli regalerà un pieno sorriso a Chiaramonti, sul traguardo della Classica Sarda. A sorridere sul Temo fu invece Danilo Di Luca, che si prese la maglia rosa, sfilandola al compagno insubordinato per il calcolo dei piazzamenti. Gliela restituirà soltanto 24 ore dopo.

… e volata a Cagliari

Intanto la carovana si preparava a lasciare la Sardegna che però - stavolta la televisione c'era eccome! - volle mettere in mostra ancora le proprie bellezze. Si partì dalla reggia nuragica di Barumini per planare, dopo un lungo giro di 202 km lungo la costa sudorientale, verso Villasimius e Cagliari. Anche stavolta le insidie sulla strada non mancavano. A Bosa era caduto Manuele Mori, in via Roma, sul lastricato, finì a terra il norvegese Thor Hushovd. Il gruppo lanciò una volata sul perfido porfido e Alessandro Petacchi (Milram) si impose di forza sul tedesco Robert Forster, della Gerolsteiner. La vittoria dello spezzino sarà però vana, così come le 4 successive e i piazzamenti in quell'edizione. Alla fine la controversa accusa di uno improprio di un farmaco per l'asma lo costringerà a restituire i premi. 

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