Di una cosa siamo sicuri: la bandiera della Sardegna continuerà a sventolare sulle strade del Giro d’Italia, anche in questa edizione.

Non sarebbe corsa vera se, sulle Dolomiti, mancasse Simone Congiu, il super tifoso vestito da panda che la sventola al passaggio del gruppo, anche ora che non c’è più Fabio Aru. E di sicuro non sarà l’unica, perché tra i meriti del Cavaliere dei 4 Mori c’è quello di aver restituito a tanti nostri corregionali l’orgoglio di esporla anche in uno sport che raramente ha visto corridori sardi protagonisti.

In strada, però, mancherà un altro celebre sardo, abituato a fare... corsa di testa. Al venticinquesimo Giro d’Italia (il primo nel 1998!), il principe degli operatori Rai in motocicletta, Francesco Simula, dovrà smontare da moto1 e togliere il leggendario casco con i Quattro mori aerografati. Non sarà la Rai ha produrre le immagini, quindi il ruolo del nuorese, abituato a riprendere i primi corridori della tappa, sarà sempre dietro una telecamera, ma “a terra”, per il Processo alla Tappa.

Al villaggio potrà comunque scambiare due parole con Daniela Carta, inossidabile “carer” del team Ineos Grenadiers (vincitore delle ultime due edizioni con Geoghegan Hart e Bernal), una delle più brave e apprezzate del gruppo, assieme al suo compagno Claudio Lucchini, «che ormai è diventato sardo anche lui, perché parla la nostra lingua meglio di me», scherza la massaggiatrice di Monserrato, col diploma Isef in tasca.

Lei in carovana c’è da tanti anni ma anche chi è all’esordio può ben rappresentare l’Isola. Soprattutto se è una ex Miss Sardegna come Benedetta Casciano, studentessa-modella (e modello) di 22 anni, una delle tante ragazze scoperte da Maurizio Ciaccio alla Venus Dea, che vedremo sul palco per le premiazioni della maglia bianca dei Giovani.

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