Il giorno dopo la chiusura delle liste tocca a Massimo Zedda (dopo Giuseppe Farri, CiviCa2024, e Alessandra Zedda, centrodestra) prendersi la scena. Il candidato sindaco di Cagliari per il centrosinistra sceglie Pirri (il grande piazzale dell’ex Vetreria) per dare avvio alla campagna elettorale in vista delle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno. «La Municipalità di Pirri è l’unica realtà rimasta in termini di collegamento tra le cittadine e i cittadini e il Comune di Cagliari. Va valorizzata», dice.
Cultura (la promessa di riaprire i tanti spazi oggi chiusi, proprio come il Teatro dell’ex Vetreria). Pulizia della città e delle strade, traffico e viabilità (con l’obiettivo di risolvere il “nodo” della 554). Ma anche i cantieri (da portare a compimento il più presto), lotta alla burocrazia, il cambio di passo nella comunicazione con i cittadini, l’idea di ripristinare il progetto dei canali navigabili: sono questi alcuni punti del programma di Massimo Zedda.

Jeans e camicia bianca, maniche arrotolate fino si gomiti, l’ex sindaco parla a braccio per quasi due ore davanti a 4/500 persone. Tra un intervento e l’altro dei candidati delle dieci liste a sostegno della sua candidatura a sindaco, non risparmia bordate al centrodestra e alla candidata Alessandra Zedda: «Quella coalizione, seppure con interpreti in parte diversi», il riferimento è alla candidato sindaco, «è la stessa che negli ultimi cinque anni ha governato il Comune. Non posso dimenticare che Alessandra Zedda ha scelto di aderire alla Lega. Non posso dimenticare cosa rappresenta quella scelta ideologica, un partito che vuole dividere il Paese».

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