“Vedremo il risultato del voto in Italia, ci sono state anche le elezioni in Svezia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria”.

Così Ursula Von der Leyen in un dibattito a Princeton, rispondendo a una domanda sul possibile risultato delle elezioni in Italia dato che, è stato fatto notare, tra i candidati ci sono figure vicine a Putin.

La democrazia “ha bisogno di ognuno di noi, è un lavoro costante, non è mai al sicuro", ha detto la presidente della Commissione Ue, citando i casi di Polonia e Ungheria dove si sono verificati problemi con “l’indipendenza della magistratura” e la “corruzione”.

Von der Leyen ha anche precisato che “noi lavoriamo con qualunque governo democratico”, ma il riferimento all’Ungheria, recentemente condannata dal Parlamento Ue perché “non è più una democrazia”, non è piaciuto ai nostri politici.

LE REAZIONI

Soprattutto a Matteo Salvini, tanto che gli eurodeputati della Lega hanno presentato una interrogazione alla Commissione Ue pretendendo chiarimenti e chiedendo se non ritengano questo intervento “lesivo del principio di indipendenza” dell’esecutivo comunitario.

“Parole di una gravità inaudita”, attacca il leader del Carroccio, “comporterebbero dimissioni o scuse immediate”. “Cos’è – incalza Salvini -, un ricatto, una minaccia, bullismo istituzionale? In un'Unione europea di cui l'Italia è contribuente netta, a tre giorni dal voto, è veramente indegno, imbarazzante e istituzionalmente scorretto minacciare gli italiani e dire: 'Se non voti come penso io, poi ti tiriamo le orecchie'”.

“Sicuramente chiarirà, perché la sua frase si presta ad ambiguità”, dichiara invece Enrico Letta, ricordando che Von der Leyen “viene dallo stesso partito di cui fanno parte Berlusconi e Tajani, non è una pericolosa comunista, stiamo parlando di una persona assolutamente equilibrata che non ha nulla di pregiudiziale verso quell’area culturale”.

“La nostra democrazia non deve prendere lezioni da chicchessia. Gli italiani sono liberi di votare come ritengono più opportuno, l’Italia è un Paese dove si rispettano tutte le regole e che chiede rispetto”, dichiara Antonio Tajani “perplesso” dalle parole di Von der Leyen, che “rischiano di essere una interferenza nella campagna elettorale”.

Anche Matteo Renzi critica la presidente della Commissione Ue: “Con grande rispetto le dico che non accettiamo giudizi sul nostro libero gioco democratico, rivendichiamo il diritto di scegliere i nostri rappresentanti. Von der Leyen rispetti il suo ruolo e lavori per una Ue dove il presidente della Commissione viene eletto direttamente dai cittadini”.

Non manca l’ironia di Mosca, con l’Ambasciata russa a Roma che suoi suoi canali social commenta così: “Nuova ingerenza russa? No, non è russa...”.

LA PRECISAZIONE

“La presidente – ha successivamente chiarito il portavoce Eric Mamer – ha esplicitamente detto che la Commissione lavorerà con tutti i governi che usciranno dalle elezioni. Ha cercato di spiegare il ruolo di guardiana dei Trattati della Commissione e in particolare nel campo dello Stato di diritto”.

Ancora: “Penso che sia assolutamente chiaro che la presidente Von der Leyen non è intervenuta nelle elezioni italiane quando ha parlato di strumenti e ha fatto riferimento a procedure in corso in altri Paesi”.

(Unioneonline/L)


 

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