Dopo l’avvitamento in Senato che ha portato alla fine del governo Draghi, la strada verso le elezioni anticipate è ormai in discesa.

I tempi di indizione, di insediamento delle nuove Camere e quindi della nascita di un nuovo governo sono piuttosto lunghi e rigidi con il nuovo esecutivo che si insedierebbe in autunno inoltrato, tra fine ottobre e primi novembre nella migliore delle ipotesi, cioè in piena sessione di bilancio: la Legge di Bilancio va presentata alle Camere entro il 15 ottobre.

L'articolo 61 della nostra Carta stabilisce che "le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti".

In passato tra il decreto di scioglimento delle Camere da parte del Quirinale e le successive urne sono trascorsi sempre tra i 60 e i 70 giorni. Tempo nel quale i partiti devono presentare le liste che devono essere accompagnate da un notevole numero di firme (tra 1.500 e 2.000 firme in ogni circoscrizione proporzionale per i partiti che non hanno gruppi parlamentari).

Se le Camere venissero sciolte entro i prossimi giorni, i cittadini potrebbero recarsi ai seggi domenica 25 settembre o domenica 2 ottobre.

Sempre l'articolo 61 della Costituzione stabilisce che "la prima riunione delle Camere ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni”, quindi si arriverebbe a una data tra il 15 e il 22 ottobre. Una volta eletti i Presidenti di Camera e Senato e formati i gruppi parlamentari, Mattarella aprirebbe le consultazioni, il cui esito dipende dalla chiarezza del risultato elettorale.

(Unioneonline/D)

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