Di seguito la diretta di ora in ora sulla crisi di governo.

Ore 20.16 – Con 95 voti fiducia a Draghi, ma Fi, Lega e M5S astenuti

Il Senato conferma la fiducia al governo approvando la risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio presentata da Pier Ferdinando Casini con 95 voti a favore e 38 contrari. I senatori di M5S, Lega e Fi non votano: i pentastellati si dichiarano "presenti non votanti".

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Ore 19.44 - Gelmini lascia Forza Italia

"Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque

anni: non posso restare un minuto di più in questo partito". Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, aggiungendo che "Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini".

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Ore 19.33 - Letta: “Giorno di follia”

"In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l'Italia. Noi abbiamo messo tutto l'impegno possibile per evitarlo e sostenere il governo Draghi. Gli italiani dimostreranno nelle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.

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Ore 19.22 – Via alla votazione sulla fiducia

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Ore 19.18 – Casellati: “Senza M5S non c’è numero legale”

"Se non partecipano al voto mancherà il numero legale? Eh manca il numero legale". Lo ha detto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati rivolgendosi al segretario generale di palazzo Madama - a microfono aperto e udibile - subito dopo l'annuncio del M5s che non parteciperà al voto sulla fiducia al governo. Stessa decisione annunciata da Forza Italia e Lega.

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Ore 19.09 – M5S: “Togliamo il disturbo e non partecipiamo al voto”

"Lei, presidente Draghi, aveva detto che un governo di alto profilo non deve identificarsi con nessuna forza politica. Mi permetta di dire che un governo di alto profilo non dovrebbe nemmeno schierarsi nettamente con una forza politica, come invece è stato fatto". Lo ha detto la capogruppo del M5s al Senato, Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sulla questione di fiducia posta dal premier Mario Draghi sulla risoluzione dopo le sue comunicazioni. "Togliamo il disturbo”, ha concluso Castellone, annunciando la non partecipazione al voto del M5S.

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Ore 18.45 – Bernini (FI): “Nuovo patto senza orchestrali stonati”

"Le abbiamo proposto un nuovo patto perché crediamo nel direttore d’orchestra, ma non crediamo più negli orchestrali stonati”. Lo ha detto, rivolta a Draghi, la senatrice Bernini (Forza Italia), facendo riferimento all’indicazione del centrodestra di dare vita a una maggioranza nuova, senza il Movimento 5 Stelle. Forza Italia, in particolare, non intende partecipare al voto di fiducia. 

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Ore 18.32 – Centrodestra: "Non votiamo la risoluzione Casini”

"Forza Italia, Lega, Udc e Noi con l'Italia hanno accolto con grande stupore la decisione" di Draghi di porre la fiducia "sulla risoluzione presentata da un senatore - Pierferdinando Casini - eletto dalla sinistra". Così si legge in una nota del centrodestra, che non intende votare la risoluzione Casini.

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Ore 18 – Renzi: “Crisi voluta dal M5S è assurda”

"Questa crisi grottesca e assurda voluta da Conte e M5s cade in un momento ricco di problemi. La democrazia è in crisi dal Regno unito allo Sri Lanka, mentre siamo impegnati nelle nostre vicende partite da un termovalorizzatore, necessario. La guerra va avanti anche quando noi facciamo finta di non accorgercene. L'inflazione è ai massimi storici da anni. Il parlamento è fermo su una posizione assurda di chi vuole la crisi, ma non ha il coraggio di far dimettere i ministri". Così Matteo Renzi, leader di Italia viva, intervenendo in dichiarazioni di voto in Aula al Senato sulla fiducia al premier Draghi.

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Ore 17.50 – In corso le dichiarazioni di voto

Ore 17.20 – Capigruppo, poi le dichiarazioni di voto

Il presidente del Senato Casellati ha indetto la conferenza dei capigruppo, prima delle dichiarazioni di voto dei vari partiti.

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Ore 17.05 – Draghi: “Chiedo la fiducia, non voglio pieni poteri”

"Niente richieste di pieni poteri”. Replica così, Mario Draghi, ad alcuni attacchi arrivati nel corso del dibattito a Palazzo Madama. Nella sua replica il premier è stato brevissimo: "Il sostegno che ho visto nel paese, mi ha indotto a riproporre un patto di coalizione e sottoporlo a vostro voto, voi decidete. Niente richieste di pieni poteri". Poi la richiesta di votare la fiducia, secondo una risoluzione presentata dal senatore Casini. 

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Ore 16.32 – Contatti tra Salvini e Meloni

Matteo Salvini, segretario della Lega, e Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia stanno avendo ripetuti contatti. Lo confermano fonti dei due partiti.

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Ore 16.25 – Incontro Letta-Speranza-Conte

Il segretario del Pd, Enrico Letta, e il ministro della salute, Roberto Speranza, sono da poco usciti dagli uffici del M5s al Senato, dove è presente anche il presidente del Movimento, Giuseppe Conte.

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Ore 16.19 – Centrodestra: “Voteremo solo la nostra risoluzione no M5S”

"I senatori del centrodestra di governo voteranno soltanto la propria risoluzione, che chiede un "patto" per un nuovo governo, profondamente rinnovato, guidato ancora da Mario Draghi e senza il Movimento 5 Stelle". Lo riferisce una nota delle forze di centrodestra che sostiene la maggioranza.

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Ore 16.04 – Mattarella sente i leader della maggioranza

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe avviato delle consultazioni telefoniche sentendo i leader della maggioranza per fare il punto della situazione dopo il dibattito parlamentare al Senato sulla fiducia. Tra le ipotesi, si ragiona sempre in ambienti parlamentari, anche quella delle condizioni per un Draghi bis. Sullo sfondo lo scioglimento delle Camere.

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Ore 15.15 – Senato, dibattito interrotto per un’ora e mezza

Il presidente del Senato Casellati, su proposta di alcuni gruppi, ha stabilito la sospensione della seduta per un’ora e mezza. Si riprende intorno alle 17

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Ore 15.10 – M5S: “Chiediamo a Draghi un cambio di passo”

 "Non possiamo non chiederle un cambio di passo, non possiamo non chiederle come davanti a questa emergenza occorrano azioni concrete". Lo dice ilsenatore del M5s Ettore Licheri parlando a nome del gruppo in Senato e rivolgendosi al premier Mario Draghi.

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Ore 15 – Pd: "Noi più convinti di prima, gli altri siano chiari”

"Serve un governo autorevole e credibile per affrontare i passaggi che abbiamo di fronte in Europa. Noi La sosterremo perché vogliamo completare il Pnrr e le riforme necessarie che sono ancora diverse. Siamo d'accordo al patto che ci ha proposto e siamo ancora più convinti di prima". Così il vice presidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi.

"Tutti dovrebbero fare lo stesso - ha aggiunto -, dire con chiarezza se si condivide o no questa proposta. Tutti dobbiamo avere la responsabilità di dire Sì o No, non è serio inventare altre strade o altre soluzioni".

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Ore 14.50 – Centrodestra di governo: “Con Draghi ma senza M5S”

"Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 stelle ha rotto il patto di fiducia che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato - con successo e ha avviato con il nostro leale contributo - gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr. Il cdestra di governo è disponibile a un 'nuovo patto' di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell'Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il M5S e profondamente rinnovato". Così in una nota del centrodestra di governo.

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Ore 14.40 – Casini presenta risoluzione pro Draghi

E' firmata dal solo ex presidente della Camera Pierferdinando Casini e non dai capigruppo la risoluzione dei partiti che chiedono al premier Mario Draghi di proseguire il proprio lavoro a Palazzo Chigi. Lo riferiscono all'Ansa alcuni capigruppo del Senato. "Ascoltate le comunicazioni del Presidente del Consiglio, il Senato le approva" è il testo secco della risoluzione Casini. In questo modo la risoluzione verrà posta ai voti in Aula indipendentemente dalle firme e dalle adesioni dei capigruppo del centrodestra.

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Ore 14.35 – Risoluzione Lega: “Serve un nuovo governo”

"Il Senato accorda il sostegno all'azione di un governo profondamente rinnovato sia per le scelte politiche sia nella composizione". E' quanto chiede la Lega in una proposta di risoluzione firmata dai senatori Roberto Calderoli e dal capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo, dopo le comunicazioni del premier Draghi in Aula.

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Ore 14.10 – Draghi lascia l'aula dopo le parole di Romeo

Il premier Mario Draghi ha lasciato l'aula del Senato dopo il duro intervento del capogruppo della Lega Massimiliano Romeo.

Draghi ha ascoltato l'intervento di Romeo fissando il capogruppo della Lega tenendole braccia incrociate appoggiate al banco del governo. Man mano che il discorso di Romeo proseguiva, ha iniziato a prendere appunti. Terminato l'intervento di Romeo, Draghi ha prima parlato con il ministro Guerini, che sedeva alla sua sinistra. A quel punto si è alzato ed è uscito dall'Aula insieme allo stesso Guerini.

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Ore 13.55 – Romeo (Lega): “Noi ci siamo, ma senza M5S”

"Noi ci siamo se si tratta di fare una nuova maggioranza. Senza M5s, e se serve ricostituire un nuovo governo". Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Draghi. “Serve un governo nuovo con lei, perché noi la stimiamo e lei è autorevole”.

"Bisogna capire se l'obiettivo è salvare il paese, e lei con la sua autorevolezza ha tutta la stima della Lega, o l'interesse primario è salvare il campo largo progressista che è finito per qualche errore e come dice Mastella è finito nell'inceneritore", ha aggiunto Romeo.

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Ore 13.29 – “Draghi poco convincente”: fermento in casa Lega

Fermento nella Lega dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi al Senato. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, tra i leghisti sono emerse parecchie perplessità sul discorso del presidente del Consiglio, definito "poco convincente". In particolare, hanno spiazzato i riferimenti al partito fatti, implicitamente, dal presidente del Consiglio e percepiti da molti come attacchi.

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Ore 13.19 – Di Battista: “Con che fegato si può votare la fiducia?”

"C'è davvero qualcuno con il fegato di votare la fiducia a Draghi?". Si conclude con questa domanda un post scritto da Alessandro Di Battista su Facebook. "Ricapitoliamo le dichiarazioni del messia - scrive l'ex M5s con sarcasmo -. Il reddito di cittadinanza verrà modificato come dico io e soltanto io. Sempre più armi in Ucraina perché la NATO

conta più della Costituzione. Salario minimo ok ma seguendo gli ordini europei e lavorando a braccetto con i sindacati che non vogliono minimamente perdere parte del potere che ancora gli resta”.

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Ore 12.45 – Ore di riflessione per M5S, riunione permanente di Conte con i vertici

Sono ore di riflessioni per il M5s, dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi. Giuseppe Conte è impegnato in una sorta di riunione permanente con i vertici del partito negli uffici del gruppo a Palazzo Madama, per definire la posizione da esporre nella dichiarazione di voto al Senato.

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Ore 12.05 – Nuovo vertice del centrodestra di governo

Il leader della Lega Matteo Salvini sta andando a Villa grande, residenza romana di Silvio Berlusconi, per un nuovo vertice delle forze di centrodestra di governo, convocato ora alla luce delle comunicazioni del premier Draghi nell'aula del Senato e dopo l'assemblea dei parlamentari e ministri leghisti, insieme a Salvini. Su quella riunione, la Lega fa sapere che c'è stata "totale sintonia dei presenti e compattezza con il segretario".

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Ore 11.45 – Conte riunisce i senatori M5S

Il leader del M5s Giuseppe Conte sta incontrando i senatori del Movimento a Palazzo Madama. Dopo essersi riunito circa un'ora con i vertici del partito, Conte si è appena spostato nell'ufficio dove lo attendevano i senatori.

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Ore 11.40 – Meloni: “Draghi pretende pieni poteri, elezioni subito”

"Draghi arriva in Parlamento e di fatto pretende pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del Pd". Lo scrive su Facebook la leader di FdI, Giorgia Meloni. "Sono le autocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza bisogno di far votare i cittadini, non le democrazie occidentali. Fratelli d'Italia non intende assecondare questa pericolosa deriva. Decidano gli italiani del proprio futuro, non questo Parlamento delegittimato e impaurito. Elezioni subito".

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Ore 11.25 – Di Maio: “Ineccepibile il discorso di Draghi”

"Il discorso del presidente Draghi è stato ineccepibile, concreto, lungimirante. Adesso non ci sono più scuse: chi non vota la fiducia al governo volta le spalle agli italiani. Adesso non servono giochini, ma occorre agire con grande senso delle istituzioni". Così il ministro Luigi Di Maio.

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Ore 11.05 – Riprende il dibattito

Ricomincia a Palazzo Madama il dibattito dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi.

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Ore 10.30 - Draghi lascia il Senato, il dibattito riprende alle 11

Il premier Mario Draghi ha lasciato il Senato ed ora è diretto alla Camera dove è previsto consegni l'intervento sulle comunicazioni. Il dibattito è sospeso e riprende alle 11.

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Ore 10.20 – Lega e M5S non applaudono

I senatori di Lega e Movimento 5 Stelle non hanno applaudito al termine del duro discorso di Mario Draghi, che ha lanciato diversi messaggi ai due partiti in merito agli strappi e agli ultimatum degli ultimi mesi.

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Ore 10.20 – "Siete pronti a ricostruire il patto di fiducia?”

Serve un governo che "sia davvero forte e coeso e un Parlamento che lo accompagni con convinzione, nel reciproco rispetto dei ruoli. All'Italia non serve una fiducia di facciata, che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi. Serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il Paese. I partiti e voi parlamentari - siete pronti a ricostruire questo patto?". Così il premier Mario Draghi conclude il suo intervento al Senato tra i brusii.

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Ore 10.17: “Il reddito di cittadinanza va migliorato”

Bisogna spingere sui contratti collettivi, servono interventi per assicurare livelli salariali dignitosi a fasce di lavoratori più in sofferenza. Il reddito di cittadinanza è una misura importante, ma può essere migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro”, ha detto Draghi, sottolineando anche la necessità di una nuova riforma delle pensioni con maggiore “flessibilità in uscita”. Sui bonus edilizi, “superare le criticità nella cessione dei crediti ma ridurre i contributi”.

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Ore 10.15- “Quest'anno nessuno scostamento di bilancio”

"Quest'anno l'andamento della finanza pubblica è migliore delle attese e ci permette di intervenire senza nuovi scostamenti di bilancio". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Un messaggio a Lega e M5S, che chiedevano uno scostamento di bilancio.

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Ore 10.10 - “Armare l’Ucraina è l’unico modo per difendere gli ucraini”

"l governo si identifica nell'Europa e nella Nato. La posizione è chiara e forte nel cuore dell'Ue, del G7 e della Nato. Bisogna sostenere l'Ucraina in ogni modo. Come ripetuto ieri al presidente ucraino armare l'Ucraina è l'unico per aiutare gli ucraini a difendersi". Lo ha detto il premier Mario Draghi in Senato.

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Ore 10.05 – Senatori M5S non applaudono

I senatori M5S non applaudono i passaggi del discorso a Palazzo Madama di Mario Draghi a differenza del resto della maggioranza. In un'occasione a un battimani della maggioranza non si sono aggiunti i senatori della Lega.

Ore 10 – Draghi: “Ricostruire il patto di maggioranza”

"Non votare la fiducia è un gesto politico chiaro, non è possibile ignorarlo, equivale a ignorare il Parlamento e non è possibile contenerlo perché vuol dire che ognuno può ripeterlo, non è possibile minimizzarlo. Ancor di più perché arriva dopo mesi di strappi e ultimatum". Lo dice il premier Mario Draghi in Senato, sottolineando che bisogna "ricostruire il patto di maggioranza". 

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Ore 9.57 – Draghi: “Orgoglioso di essere italiano”

Gli "italiani hanno sostenuto le misure che di volta in volta abbiamo messo in campo, sono diventati veri protagonisti politiche, penso al paziente rispetto durante le restrizioni della pandemia, della vaccinazione, dell'accoglienza spontanea ai profughi ucraini accolti con affetto e solidarietà. Penso alle comunità locali con il Pnrr: mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi al Senato.

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Ore 9.55 – Draghi: “Serve un concenso ampio”

"Il presidente della Repubblica mi affidò l'incarico" di premier con l'obiettivo di affrontare "tre emergenze: pandemica, economica e sociale", "tutti i principali partiti, con una sola eccezione, decisero di rispondere positivamente a quell'appello. Nel discorso che tenni in quest'Aula feci riferimento all'unità nazionale, che in questi mesi è stata la miglior garanzia di questo esecutivo e della sua efficicaca. Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere il consenso più ampio consenso". Lo dice il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.

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Ore 9.50 – Draghi: “Le mie dimissioni scelta sofferta ma doverosa”

"Le mie dimissioni una scelta sofferta ma doverosa”, ha detto Mario Draghi, sottolineando che essendo un premier non eletto ha bisogno di un sostegno “molto ampio” in Parlamento.

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Ore 9.50 – Al via il dibattito, il timing

Al via nell'Aula del Senato la seduta con le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. Il premier siede tra i ministri della Difesa e degli Esteri, Lorenzo Guerini e Luigi Di Maio. Il governo è al gran completo e l'Aula è gremita.

La seduta andrà avanti con il discorso di Draghi fino alle 10.30, quando il presidente del Consiglio si recherà alla Camera per consegnare il testo delle comunicazioni rese a Palazzo Madama. Alle ore 11.00 riprenderà la seduta del Senato, con una discussione generale prevista fino alle 17, quando Draghi replicherà. Alle 17.30 inizieranno le dichiarazioni di voto ed alle 19 partirà la "chiama" dei senatori.

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Ore 9.40 – Renzi: “Penso finisca bene”

"Penso finisca bene, vediamo la tempistica": così Matteo Renzi arrivando al Senato dove sono attese le comunicazioni del premier Mario Draghi sulla crisi di governo.

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Ore 9.35 – Patuanelli: "Ascoltiamo Draghi”

"Ascoltiamo". Così il ministro e esponente M5s Stefano Patuanelli, uscendo dall'incontro con Giuseppe Conte, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto quale sia dunque la posizione del Movimento a pochi minuti dall'inizio del discorso di Mario Draghi.

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Ore 9.20 - D'Incà: “Spero sia una giornata buona per il Paese”

"Mi auguro che sia una buona giornata per il Paese". Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, deputato del M5s, arrivando al Senato per le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, senza rispondere alle domande sulla posizione del Movimento.

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Ore 9 – Draghi a Palazzo Chigi, alle 9.30 le comunicazioni al Senato

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è a Palazzo Chigi. Il premier, che è atteso in Senato alle 9.30 per le sue comunicazioni, è arrivato nella sede del governo poco dopo le 8.30.

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Ore 8.40 – Salvini: “La Lega deciderà per il bene dell’Italia”

"Dopo la crisi di governo causata dai 5 Stelle, dopo giorni di minacce e provocazioni, con decine di parlamentari che cambiano partito per salvare la poltrona e con un Pd che insiste a parlare di ius soli, ddl Zan e legge elettorale, invece di mettere al centro stipendi, bollette e lavoro, oggi si decide. E la Lega, unita e compatta, deciderà solo e soltanto per il bene e il futuro dell'Italia". Così scrive su Twitter il segretario della Lega, Matteo Salvini in vista delle comunicazioni del premier Draghi al Senato.

(Unioneonline)

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