C'è anche il deputato cagliaritano Andrea Vallascas tra gli esponenti grillini che rischiano l'espulsione dal Movimento 5 Stelle perché "morosi", ovvero in ritardo cronico con i bonifici delle restituzioni di parte dello stipendio.

A decidere, dopo la controversa espulsione del senatore Gianluigi Paragone, saranno i tre probiviri del Movimento - Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone - che si riuniranno oggi nel primo pomeriggio a Montecitorio.

Nei giorni scorsi Vallascas ha motivato la sua decisione di non versare più i soldi, parlando di uno "sciopero bianco", messo in atto a causa della scarsa trasparenza del M5S.

Ha inoltre promesso che si metterà in regola a patto che cambino i regolamenti interni.

"Come avrete capito - ha spiegato su Facebook l'ingegnere 44enne, grillino della prima ora e già alla seconda legislatura - è una forma personale di sciopero bianco, nessuna intenzione di tenermi i soldi e transitare altrove. Cerco solo di mettere in evidenza delle perplessità che già altri colleghi hanno segnalato durante le varie assemblee interne. Come testimonia la precedente legislatura, ho sempre tenuto fede ai miei impegni, restituendo sino ad oggi circa 200mila euro".

"Le restituzioni sono tali se, prendendo dallo Stato, ad esso restituiscono direttamente, come nella precedente legislatura", ha poi specificato, "ricordo che dal 1 gennaio 2019 si versa in un conto corrente privato, pertanto non appena avrò l'Iban del fondo statale indicato dal gruppo proseguirò con quanto pattuito durante le elezioni. Ritengo inoltre che visti gli impegni parlamentari sia necessaria una semplificazione nella rendicontazione, divenuta più complessa".

Oltre al parlamentare sardo, nell'occhio del ciclone ci sono anche la deputata calabrese Dalila Nesci,il senatore Michele Giarrusso, la napoletana Flora Frate e il pugliese Lello Ciampolillo.

(Unioneonline/F)
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