Mentre si comincia a delineare la squadra del nuovo governo, non si attenuano le frizioni tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.

La premier in pectore è stata definita dal leader di Forza Italia con una serie di aggettivi che sono stati messi nero su bianco a mo’ di appunti dall’ex Cav ma sono finiti poi su tutti i media. “Supponente, prepotente, arrogante e offensiva” si legge sul foglio. E Meloni ha risposto a distanza, tramite i cronisti, facendo notare al suo alleato di centrodestra che tra quelle parole ne mancava una: “Non ricattabile”.

E se da un lato Ignazio Larussa, neopresidente del Senato, sottolinea che Berlusconi “deve dire a tutti” che quelle foto “sono un fake, deve dirlo lui, non posso farlo io”, dall’altro è chiaro che un confronto fra i due protagonisti sia inevitabile.

Ma la leader di Fratelli d’Italia in queste ore è impegnata a buttare giù i nomi dei nuovi ministri e tra i primi ci sono Gianfranco Giorgetti all’Economia e Antonio Tajani agli Esteri, nessun punto in più o in meno per quanto riguarda l’ipotesi del prefetto Matteo Piantedosi al Viminale. Il più accreditato alla Difesa sembra al momento un uomo di FdI, Adolfo Urso, altri nomi sono quelli di Guido Crosetto allo Sviluppo economico mentre per il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio spunta Giovanbattista Fazzolari.

E Salvini? Si è già offerto per la poltrona di ministro alle Infrastrutture: “Sono a disposizione. So cosa so fare. Al Viminale l'ho dimostrato".

(Unioneonline/s.s.)

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