Matteo Salvini pronto ad andare in Ucraina come “combattente per la pace”. Il leader della Lega ha già individuato la data, simbolica, dell’8 marzo, giorno della festa della donna per una grande manifestazione che si frapponga alle bombe che cadono nel Paese.

"Sto valutando la possibilità tecnico-logistica di essere in presenza perché al di là delle manifestazioni un conto è invocare la pace un conto è esserci in presenza. Mi piacerebbe che in entrata ci fosse un flusso di combattenti per la pace. Sto ragionando con l'ambasciata italiana, la Caritas, Sant'Egidio. Ho inviato messaggi al premier polacco e ungherese per avviare dei corridoi di pace. Stiamo lavorando ad un grande movimento per pace che si frapponga alla guerra", ha dichiarato in una conferenza stampa.

"Se ci fosse un' invasione pacifica in senso contrario e cioè se in entrata ci fossero ‘combattenti’ disarmati per la pace io sarei fra di loro, se siamo in 100 è un conto se fossimo 100mila un altro. Se fosse il santo padre a lanciare l' iniziativa di pace nessuno potrebbe accusarlo di secondi fini o di essere amico di Putin". 

Salvini che oggi ha dovuto replicare al New York Times, che lo ha citato in un articolo che parla dei politici dell’Occidente sostenitori di Vladimir Putin: "Mi spiace – ha detto - che il New York Times abbia sciocchezze da scrivere e tempo da perdere. Non dipendo da nessuno, quello che faccio io nel bene e nel male le decido io. Non ho mai preso dollari, rubli, yen. Tutti hanno avuto contatti con la Russia, mi sembra ragionevole, e non ho mai pensato che lo facessero per interessi personali. Se il New York Times vuole mi può intervistare ma parliamo di pace non cose inesistenti".

(Unioneonline/L)

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