A una settimana esatta dalle elezioni del 25 settembre, Matteo Salvini chiama i suoi dal “sacro suolo” padano, Enrico Letta a Monza, a neanche 35 chilometri di distanza.

"Io, Giorgia e Silvio siamo d'accordo su quasi tutto e per 5 anni governeremo bene e insieme", scandisce il leader della Lega sul palco di Pontida, il raduno nella Bergamasca che segna il gran ritorno dopo la lunga pausa del Covid. L'ultima volta a Pontida il numero uno del Carroccio aveva appena lasciato il Viminale dicendo addio al governo. Tre anni dopo, sullo stesso palco, Matteo Salvini è pronto a tornarci insieme al centrodestra. 

"Niente scherzi né cambi di casacca. Quello che c'è nel programma è sacro", ribadisce. Poi, a beneficio di telecamere e fotografi, chiede ai suoi ministri e governatori di firmare i 6 punti in cui concentra le priorità del partito. Un impegno "a prendere per mano questo Paese" sottoscritto davanti a 100mila militanti.

I temi sono quelli ribaditi tante volte in campagna elettorale: dallo stop al caro bollette al nucleare, dalla flat tax al 15% e pace fiscale a Quota 41, dal ripristino dei decreti Sicurezza e una giustizia giusta fino all'autonomia regionale.

Sul palco anche il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas (“Crediamo nell’alleanza strategica Psd’Az-Lega”) e del Veneto Luca Zaia che si è scatenato sull'autonomia, ferma al referendum votato lì nel 2014. Il Capitano lancia poi un'altra proposta: cancellare il canone Rai dalle bollette della luce, che fu introdotto dal governo Renzi e che secondo il partito vale 1,7 miliardi l'anno. "Si può fare, lo fanno altri 10 Paesi", spiega il segretario e rimarca: "Novanta euro per un pensionato e un disoccupato significa fare la spesa tre volte in più".

Letta a Monza (Ansa - Daniele Rossi/Radaelli)
Letta a Monza (Ansa - Daniele Rossi/Radaelli)
Letta a Monza (Ansa - Daniele Rossi/Radaelli)

LETTA A MONZA – Il Pd tira la volata finale in Lombardia e sfida la Lega di Pontida dalla piazza centrale di Monza, con il segretario Enrico Letta e 500 tra sindaci e amministratori locali: "Non c'è nessun destino già scritto - rimarca Letta - se noi vogliamo che questo destino cambi, e noi lo vogliamo". "Pontida oggi è diventata provincia dell'Ungheria - afferma Letta al suo arrivo a Monza con il bus elettrico della campagna elettorale - mentre Monza è una città europea e noi non vogliamo un'Italia che si leghi all'Ungheria come Salvini oggi ha voluto proporre di fare".

In piazza Roma ci sono tanti sindaci del centrosinistra, da quello di Milano, Beppe Sala, a quello di Firenze, Dario Nardella, fino a quelli di Bergamo, Giorgio Gori, e di Ancona, Valeria Mancinelli, mentre Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e presidente di Anci sono collegati. In tutto sono venti gli interventi dei primi cittadini e amministratori prima che sul palco a concludere l'evento salga Enrico Letta.

Per il segretario del Pd Monza è il "simbolo di quello che succederà domenica" perché proprio nella città capoluogo della Brianza alle amministrative di giugno il centrosinistra ha strappato la città al centrodestra, con la vittoria del sindaco Paolo Pilotto, anche se i sondaggi lo davano in svantaggio. "Siamo a Monza - spiega Letta - perché abbiamo deciso di scegliere una città simbolo di buon governo ma soprattutto una città che la destra era sicura di vincere al primo turno". Per questo Monza diventa "la piazza della riscossa" e il Pd "l'unico vero grande partito nazionale" perché l'Italia che si raduna a Pontida "non va da nessuna parte - prosegue il segretario - non c'è partito del Nord contro partito del Sud perché l'Italia è una e unita". 

(Unioneonline/D)

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