Il peso della gestione dell’assalto eolico ai danni della Sardegna e della battaglia condotta per fermarlo entrano nella sala della Giunta regionale presieduta da Alessandra Todde. 

Al termine della riunione dell’esecutivo sono trapelate voci – nella stanza c’erano solo assessori – su una presa di posizione della governatrice che ha dettato la linea: lei vuole tirare dritto sulla mappatura delle aree cosiddette “idonee” per la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, che dovrebbe arrivare dopo la moratoria di 180 giorni. Dall’altra parte c’è l’ondata popolare che sta portando alla raccolta di decine di migliaia di firme, in costante crescita, per la proposta di Legge Pratobello ‘24, che bloccherebbe davvero l’invasione e blinderebbe il territorio sardo minacciato dal diluvio di pale. Nelle piazze  e nei municipi della Sardegna i cittadini continuano a presentarsi con le sottoscrizioni.

Ma per tenere il punto Todde ha invitato gli assessori a compattarsi sulla sua linea. Qualcuno è arrivato a riferire all’esterno che, in caso di rottura del fronte, e eventuale avvallo della legge di iniziativa popolare da parte di qualche assessore, la presidente avrebbe ventilato la possibilità di dimissioni. 

Una  ricostruzione che viene smentita: «La presidente della Regione Sardegna, a nome di tutta la giunta regionale» spiega che «mai sono state minacciate dimissioni. La giunta è forte e continua a fare il sul lavoro con determinazione e impegno nel solo interesse della Sardegna e del popolo sardo». Così  il responsabile della comunicazione della presidente della Regione, sentito telefonicamente. 

(Unioneonline) 

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