La Regione Sardegna vive ormai nell’incubo delle impugnazioni da parte del Governo. Ora, a correre seriamente il rischio di un ricorso davanti alla Corte Costituzionale è la finanziaria. L’ultima volta era toccato alla riforma della sanità, prima ancora alla legge sulle aree idonee. 

Manovra

Nel caso della prima manovra della legislatura, la Ragioneria generale dello Stato ha trasmesso agli uffici legislativi del ministero dell’Economia un documento dove si ipotizza che i contributi “particolari” stanziati in Finanziaria (quei piccoli stanziamenti per Comuni ed enti di vario genere) sono stati assegnati senza che fossero specificati i criteri in base ai quali veniva scelto come utilizzare quelle somme. In pratica, le varie somme contenute nelle tabelle esaminate dall’Aula poco prima dell’approvazione finale, non avrebbero una giustificazione. La nota della Ragioneria si riferisce ai contributi a enti locali, consorzi regionali, agenzie regionali, Acli, università, parrocchie, fondazioni, Asl, associazioni e federazioni. Contributi senza che sia previsto il ricorso ad alcuna procedura pubblica. E questo – è la posizione della Ragioneria – rappresenta una violazione del principio di uguaglianza previsto dall’articolo 3 della Costituzione perché non verrebbe rispettata la parità di trattamento tra i vari soggetti pubblici e privati.

A rischio impugnazione anche il Salva Casa, che non ha recepito il provvedimento del Governo sull’abitabilità dei monolocali di 20 mq.

La difesa

Stando a quanto emerge da fonti di maggioranza, l’Esecutivo sarebbe pronto a trasmettere a sua volta tutte le relazioni che hanno accompagnato la richiesta di stanziare le somme in questione, che conterrebbero la specificazione dei criteri di cui parlano gli uffici del ministero. C’è ancora un po’ di tempo per convincere Roma a non impugnare.

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