Conto alla rovescia per l’azzeramento e il varo del nuovo Esecutivo regionale. Sabato dovrebbe essere il giorno giusto per il rimpasto che il governatore Christian Solinas (impegnato oggi alla Corte dei Conti pall’udienza pubblica per il giudizio di parificazione del rendiconto dell’esercizio 2021 del Rendiconto della Regione) ha garantito come imminente. Poi, un po’ per difficoltà interne, un po’ per cause di forza maggiore, le operazioni (tutt’altro che semplici) sono slittate.

Ieri Solinas ha avuto alcuni check con Udc e Riformatori. E ha incontrato anche i sindacati per fare il punto sulle emergenze cui il governo della Sardegna dovrà far fronte nei prossimi mesi. 

Quanto ai nomi degli assessori, nulla trapela. Da qualche pertugio della maggioranza filtra che, delle nove deleghe, sarebbero al sicuro – salvo imprevedibili colpi di scena –  soltanto il vicepresidente Giuseppe Fasolino, i sardisti Quirico Sanna (Enti Locali) e Gianni Chessa (Turismo). Il nome del leghista Mario Nieddu (Sanità) potrebbe essere tuttavia messo in dubbio dall’avanzata nelle gerarchie del sardista Carlo Doria. 

Su nove deleghe assessoriali, quattro dovranno spettare alle donne. Dopo l’addio di Alessandra Zedda, Gabriella Murgia (Agricoltura), Valeria Satta (Affari generali) e Anita Pili (Industria) sarebbero tutte sotto esame. Che dal cilindro non spunti davvero il nome dell’azzurra Ada Lai, ex capo della segreteria di Ugo Cappellacci quando era governatore e superdirigente al Comune di Cagliari? Nelle prossime ore se ne saprà senz’altro di più.

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