Il distacco di voti tra Alessandra Todde, candidata governatrice del Campo Largo e vincitrice “in pectore” delle elezioni in Sardegna, e il rivale di centrodestra Paolo Truzzu si sta assottigliando. E da più parti viene suggerita l’ipotesi di un possibile riconteggio delle schede. 

Attualmente, con 1825 sezioni sulle 1844 finora ufficialmente scrutinate (delle 19 mancanti si sta occupando il Tribunale) Todde ha dalla sua 331.109 voti contro i 328.494 di Truzzu. Una differenza di 2.615 voti che da domenica scorsa a oggi si sarebbe mano mano ridotta almeno della metà. E secondo fonti del Fatto Quotidiano – che cita anche «esponenti Pd» – il distacco si sarebbe addirittura ridotto a 800 se non addirittura a 650 voti. Le maggiori incertezze, da quanto filtra, sarebbero legate a quattro sezioni a Sassari città e a due della Gallura.

Quanto basta per far scrivere su Facebook a Gianfranco Rotondi, leader della “Democrazia Cristiana con Rotondi” che ha appoggiato Truzzu: «Il mio naso da democristiano mi dice che tra qualche ora si riparlerà della Sardegna e i duemila voti della Dc con Rotondi saranno molto, molto rivalutati...». Una frase sibillina (ma non troppo) che mostra però come nel centrodestra non manchi la fiducia sul fatto che la “forbice” di consensi tra Todde e Truzzu possa accorciarsi ulteriormente.

Decisive saranno - anche e soprattutto - le schede giudicate nulle. A Todde, certo, basterebbe un solo voto in più, ma, in caso di distacco ancor più minimo, il centrodestra potrebbe fare politicamente leva su una sconfitta solamente “di misura”, ridimensionando il risultato del centrosinistra a vittoria “risicata”. In caso di riconteggio, inoltre, i tempi per l’insediamento della nuova giunta e del nuovo consiglio regionale sarebbero inevitabilmente destinati ad allungarsi. 

(Unioneonline/l.f.)

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