Il divario si è ridotto, ma Alessandra Todde ha preso più voti di Paolo Truzzu. 

Questo emerge dopo una giornata che è rimasta sotterraneamente convulsa. Mentre le dichiarazioni ufficiali si concentravano sulla polemica per la raffica di delibere last minute approvate dalla Giunta Solinas (QUI LA NOTIZIA), su chat e social circolava uno tsunami  di messaggi che mettevano nel conto (e molti nel centrodestra lo auspicavano) un possibile ribaltone dopo il voto di domenica 25 febbraio per l’elezione del Consiglio regionale della Sardegna. 

Perché a cinque giorni dall’inizio dello spoglio manca ancora la proclamazione ufficiale degli eletti. Anche oggi le commissioni circoscrizionali insediate nei tribunali dell’Isola hanno esaminato i verbali arrivati dalle 1825 (su 1844 totali) sezioni scrutinate, per concludere i calcoli da trasmettere poi alla Corte d’Appello di Cagliari. In questa fase, più che un riconteggio, c’è una verifica dei documenti e delle somme dei voti.

Secondo i dati che hanno portato alla convocazione della conferenza stampa della candidata del Campo largo (quando Todde ha detto: «Sono onorata di essere la prima presidente donna della Sardegna»), Truzzu era stato staccato di 2600 preferenze. Ma c’erano voti disgiunti contestati, mancate attribuzioni al presidente di preferenze espresse per la lista, schede nulle che forse non lo erano. Insomma: tante variabili che a qualcuno hanno fatto sognare il citato «gol di Luvumbo (o Pavoletti)» a tempo scaduto. 

Stando alle ultime indiscrezioni, dopo l’analisi su quanto rilasciato dai seggi,  la differenza fra Todde e Truzzu si è ridotta di oltre 1300 voti. Ma secondo la legge elettorale ne basta uno in più per vincere. E i nuovi numeri, anche se non ancora ufficiali,  hanno fatto tirare un sospiro di sollievo tra gli esponenti del centrosinistra.

Dall’altra parte, comunque vada, non gradiscono i toni “trionfalistici” di chi, nel caso, «avrebbe vinto per qualche centinaio di voti su oltre 730 mila», dice un autorevole esponente della coalizione che ha sostenuto Paolo Truzzu. 

In attesa della certificazione definitiva della Corte d’Appello di Cagliari. 

Enrico Fresu 

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