Botta e risposta polemico tra Alessandra Todde, candidata governatrice del Campo Largo, e Paolo Truzzu, “rivale” appoggiato dal centrodestra.

A innescare le scintille le parole di Todde nel corso di una visita al Mercato di San Benedetto di Cagliari, città di cui Truzzu è sindaco. 

«Cagliari – ha affermato Todde – è allo sbando e la gente è esausta per come ha lavorato l’amministrazione. Una città sporca, insicura, ferma, bloccata, non curata, dimenticata». E ancora, ha aggiunto l’esponente del M5S in un post su Facebook: «Cagliari è segnata da cantieri interminabili e da una gestione della nettezza urbana inadeguata, con strade sporche e scuole in difficoltà. A ciò si aggiunge una qualità dell’aria tra le peggiori d’Italia. Un disastro. Chi è il responsabile di tutto ciò? Paolo Truzzu. Il terzultimo sindaco d’Italia per gradimento che chiede ai sardi una promozione. Chiede il voto e promette di andare in continuità. Continuità con l’incapacità di gestire, con l’incompetenza, l’inaffidabilità e la disonestà dimostrati dalla giunta uscente. Una vergogna. Il 25 febbraio possiamo cambiare tutto questo».

La replica di Truzzu non si è fatta attendere: «Per alcuni la campagna elettorale è una competizione senza esclusione di colpi, fino a forzare la realtà pur di recuperare qualche punto percentuale», la risposta del primo cittadino del capoluogo.

«Cagliari – aggiunge Truzzu – è una città bellissima e viva, amministrata in questi ultimi anni per diventare ancora più bella e ancora più funzionale, a vantaggio dei suoi cittadini e di coloro che la vivono. Anche prendendo decisioni che, a volte, hanno avuto il sapore dell'impopolarità, ma che, appena terminati i lavori, potranno essere giudicate, soprattutto dai cagliaritani. Sono consapevole, ed è comprensibile, che i lavori pubblici all'interno della città possano aver creato disagi, ovviamente momentanei. Ma hanno un concreto obiettivo di crescita, altro che città dimenticata».

Poi Truzzu snocciola i dati delle opere messe in cantiere, gli importi degli investimenti e i risultati conseguiti. E conclude: «Dei 300 milioni di investimenti ben l'80% è andato a imprese sarde con una consistente ricaduta socioeconomica sull'intero territorio regionale. Inoltre, lasceremo in eredità al prossimo sindaco ben 240 milioni da investire. Quanto alle accuse gratuite di incapacità, incompetenza e inaffidabilità sarebbe più facile volgere lo sguardo verso Palazzo Chigi nel periodo compreso tra giugno 2018 e gennaio 2021».

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata