Referendum sulle trivelle: imbarazzo in Consiglio per le dichiarazioni di Pigliaru
Non tutti lo dicono apertamente, anzi, parlano solo a “microfoni spenti”, ma in Consiglio regionale le dichiarazioni del presidente Pigliaru sul referendum hanno creato grande imbarazzo.
Lo ha definito «inutile», non ha detto se andrà a votare o si asterrà, ha dichiarato però, con un lungo e argomentato post su Facebook, che crede sia «ragionevole consentire che i pochi impianti oggi attivi possano continuare l’estrazione fino all’esaurimento dei giacimenti».
Francesco Agus (Sel) spiega: «Non condivido le parole del governatore, ricordo che uno dei motivi per cui questo referendum si fa sta nel fatto che il Consiglio l’ha chiesto ».
Antonio Solinas (Pd), presidente della commissione ambiente, sottolinea: «Sui temi come quello del referendum del 17 aprile non si scherza e, soprattutto, non si può cambiare idea continuamente. Io ho votato con convinzione il documento del Consiglio regionale e con convinzione voto “sì”».
Pietro Cocco, capogruppo del Pd, difende Pigliaru: «La sua posizione è molto chiara e netta.
Fra chi sostiene il contrario ci sono coloro che lo fanno in modo strumentale e in assoluta malafede.
Non aver dato indicazioni di voto è dovuto al fatto che Pigliaru ha voluto informare ma non condizionare gli elettori, sottolineando la necessità di quella transizione energetica necessaria a bloccare il cambiamento climatico e dando a ognuno gli elementi per valutare liberamente e con piena cognizione di causa quale scelta fare».
Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, sottolinea: «La Sardegna promuove il referendum e il presidente diserta? Pigliaru tradisce la decisione assunta quasi all’unanimità dal Consiglio.
Il problema sul piano politico è gravissimo e sul punto, che non è derubricabile a diatriba interna al Pd, chiederemo al presidente Ganau di convocare con urgenza il Consiglio in settimana».