Gli sconti per rientrare a casa a votare ci sono, ma soltanto sulle tariffe “ordinarie”. I voli in continuità territoriale si pagano a prezzo pieno. Istruzioni per l’uso dei trasporti nei giorni pre-referendum: c’è chi riesce a risparmiare e chi no. E molti sono costretti a rinunciare.

A meno che non abitino in Paesi dove non ci sono rappresentanze diplomatiche italiane o in cui le condizioni politiche non consentano un sereno esercizio del diritto di voto, agli elettori residenti all’estero che vogliono rientrare per partecipare al referendum non sarà dato nessun rimborso spese. I sardi potranno soltanto usufruire delle «agevolazioni tariffarie» concesse da Alitalia, Tirrenia, Trenitalia e società autostradali. La compagnia ex di bandiera fa sapere che su tutti i voli nazionali - ad eccezione di quelli in regime di continuità territoriale, in codeshare e di quelli con tariffe promozionali - la riduzione prevista è pari al 40% fino ad un massimo di 40 euro sul prezzo base del biglietto di andata e ritorno, escluse le tasse.

Tirrenia - a tutti gli elettori residenti in Sardegna, Sicilia e Puglia - assicura una riduzione del 60% sulla tariffa ordinaria (al netto di tasse e diritti). I biglietti devono essere acquistati nelle biglietterie Tirrenia e le linee interessate sono Genova-Olbia, Genova-Porto Torres, Civitavecchia-Arbatax, Civitavecchia-Cagliari, Civitavecchia-Olbia, Napoli-Cagliari, Napoli-Palermo, Palermo-Cagliari, Termoli-Isole Tremiti. Le società che gestiscono le autostrade garantiscono «la gratuità del pedaggio, sia all’andata che al ritorno» ma soltanto agli elettori residenti all’estero.
© Riproduzione riservata