"Dobbiamo essere uniti per affrontare le emergenze che il Paese ha davanti”.

Così Giorgia Meloni ai suoi ministri nel corso del primo Cdm della nuova legislatura.

Un appello all’unità dopo le frizioni dei giorni scorsi con gli alleati di coalizione, in particolare con Forza Italia. Ma anche la Lega – a esecutivo ormai fatto – scalpiterebbe già, creando qualche scricchiolio nell’armonia e nella coesione auspicata dalla neo-premier.

Secondo i beninformati, uno dei primi nodi che la leader di Fdi dovrà sciogliere è quello della competenza sui porti. 

A chi spetterà? A Nello Musumeci, ministro per le Politiche del Mare? O a Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile?

Domanda non di secondo piano, visto che la gestione dei porti è molto “cara” – dal punto di vista politico – al segretario leghista, in quanto strettamente connessa al tema dell’immigrazione, come si visto nel corso del governo Conte I, quando – pur al Viminale – Salvini professò la politica dei “porti chiusi” alle navi di salvataggio delle ong, anche facendo pressing sull’allora ministro, per l’appunto delle Infrastrutture, Danilo Toninelli

Ora, con la delega diretta, avrebbe teoricamente maggiore mano libera per disporre la serrata dei porti, ma ecco che nell’esecutivo è comparsa la nuova delega al Mare, assegnata all’ex governatore della Sicilia. La competenza, quindi, a chi spetterà?

“Le deleghe del ministro Musumeci non assorbiranno alcuna competenza attualmente in capo al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile", hanno fatto sapere fonti della Lega.

L’ultima parola, però, come si è rivelato chiaro in questi ultimi giorni, spetterà ancora una volta a Giorgia Meloni.

(Unioneonline/l.f.)

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