Dopo la polemica su Raffaele La Regina, dem sardo costretto a rinunciare alla candidatura per un vecchio post in cui metteva in discussione la legittimità dello Stato di Israele, Pd di nuovo sotto attacco.

Questa volta a finire nel mirino è Michele Piras, candidato alla Camera nel collegio uninominale di Nuoro-Oristano. Ad attaccarlo è il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan. In un’intervista scovata su Youtube, afferma Malan, Piras ha detto che “millenni di esistenza della comunità ebraica in Europa hanno prodotto una contaminazione molto importante, precisamente di disvalori come quelli appunto del razzismo, della supremazia bianca e di un modo oppressivo di imporre i propri valori”.

Nella stessa intervista, continua Malan, “Piras rivendica di dialogare con Al Fatah e con il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, considerato ufficialmente un’organizzazione terroristica da Ue, Usa e Canada”. “Come è possibile – si chiede infine Malan – che tra i candidati del Pd ci siano tanti casi di radicale ostilità ad Israele?”.

Pronta la replica di Piras: “Non sono antisemita, la mia storica vicinanza al popolo palestinese non può essere usata per una campagna di distorsione che mi attribuisce parole mai dette. Non è in discussione l’esistenza di Israele, credo nel dialogo come unico strumento per dirimere il conflitto”.

Il candidato sardo, già deputato dal 2013 al 2018, ricorda che proprio nel 2013 durante la sua missione in Palestina è andato a visitare la Knesset (il Parlamento israeliano). “Non esiste al mondo – tuona – che le mie critiche rivolte a chi soffia sul fuoco del conflitto vengano usate per dimostrare un mio presunto atteggiamento anti ebraico”.

E “se Lucio Malan andrà avanti – conclude – studierò con chi di dovere il modo per far valere le mie ragioni in giudizio”.

(Unioneonline/L)

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