Emanuele Cani, attuale segretario del Partito democratico in Sardegna, ha deciso di non ricandidarsi alle primarie. "Non mi ripropongo - spiega spiega lo stesso Cani – ma mi metto già a disposizione per organizzare un congresso che sia il più possibile unitario".

Nessun motivo particolare dietro la scelta. “Mi era stato chiesto di traghettare il partito, nell'ormai lontano 2018, per affrontare una serie di appuntamenti elettorali: regionali, europee e amministrative". Poi però è arrivata la pandemia che ha avuto anche l'effetto di allungare i tempi della sua gestione più del previsto.

"Ma a questo punto - aggiunge - credo che la mia non candidatura possa creare le condizioni per convergere verso un nome unitario".

Quanto alle primarie, la scadenza per presentare le candidature è stata rinviata di due giorni, dall'11 al 13 novembre. Il 3 dicembre dovrebbero essere proclamati i due sfidanti, mentre il 12 dicembre sarà la giornata delle primarie, slittata in avanti.

Tre le correnti pronte a sfidarsi, con relativi programmi: quella dei popolari-riformisti (guidata dallo stesso Cani), quello degli zingarettiani (in gran parte soriani) e quello illustrato nei giorni scorsi dalla deputata e presidente della commissione Lavoro alla Camera Romina Mura con il presidente dell'Anci Emiliano Deiana.

(Unioneonline/l.f.)

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