L’Unione europea ha approvato il nuovo Patto di stabilità e crescita. Una votazione rapida, con una maggioranza molto ampia ma con un grande assente. L’Italia.

Il via libera definitivo a Strasburgo al documento frutto del compromesso raggiunto dai ministri dell’Economia lo scorso 21 dicembre è arrivato senza i voti degli europarlamentari italiani. Di tutti i partiti, con pochissimi distinguo: tutto il centrodestra si è astenuto, così come il Pd, mentre M5s e Verdi hanno votato contro. Gli unici tre eurodeputati eletti in Italia a votare a favore sono Herbert Dofmann (Südtiroler Volkspartei), Lara Comi (Forza Italia) e Roberto Zullo (M5s). Tra i voti favorevoli anche quello di Sandro Gozi, italiano ma eletto in Francia.

Un voto contrario, quello degli italiani, arrivato nonostante il via libera dei gruppi europei di riferimento. Segno che all’Italia non piace quel patto al ribasso che mantiene inalterati i parametri del 3% e del 60% per il deficit e per il Pil, pur concedendo dei piani di rientro più graduali per i Paesi ad alto debito.

«Le forze di governo hanno sfiduciato Giorgetti», è stato l'attacco del M5S, con Giuseppe Conte che ha gettato il guanto di sfida alla premier: «Il premio facce di bronzo va a Meloni e soci. In campagna elettorale erano 'i patrioti', al governo hanno dato l'ok a questo accordo che danneggia l'Italia». «L'astensione del centrodestra è clamorosa, il governo è stato sconfessato», ha incalzato il capodelegazione dei Dem Brando Benifei.

Le nuove regole sono chiamate all'ultima ratifica il 29 aprile, in occasione della riunione dei ministri dell'Agricoltura. E se nessuno si opporrà, saranno realtà.

(Unioneonline/L)

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