Il tetto al contante che non frena l’evasione e “penalizza i poveri”: sarà rivisto, già depositata una proposta della Lega per innalzarlo a 10mila euro. Il salario minimo che “non risolve il problema dei salari bassi”, e l’idea di un taglio progressivo di 5 punti del cuneo fiscale (due terzi a favore dei lavoratori, un terzo a favore delle imprese).

Il Pnrr, di cui si è speso finora la metà dei fondi (“21 miliardi su 42, si vede che che non andava tutto così bene, velocizzeremo”). E la gestione del Covid, le scelte “senza basi” sposando la scienza quasi “fosse una religione”, compreso “il via libera ai vaccini ai 12enni”.

Ma da oggi cambia tutto, promette Giorgia Meloni prima di incassare la fiducia anche al Senato. A un’Italia “senza visione”, che “non trova soluzioni efficaci” ai problemi, la nuova presidente del Consiglio promette risposte.

L'esecutivo di centrodestra ha certificato di avere anche a Palazzo Madama un’ampia maggioranza, ottenendo 115 voti favorevoli su 199 votanti.

Giorgia Meloni ha risposto alle critiche di Pd e M5s sull’innalzamento del tetto ai contanti che “favorisce l’evasione”. Ha toccato diversi temi in 49 minuti di intervento tutto politico.

Sul tema energetico “bisogna sfruttare le risorse nazionali”, ha sottolineato, e non “passare dalla dipendenza dal gas russo a quella dalle materie prime cinesi”. Dunque far ripartire le trivelle nell’Adriatico, trasformare il Sud Italia “nell’hub energetico dell’Europa”.

Parole chiare sulla politica estera: “La pace non si ottiene né con la resa di Kiev né con le bandiere arcobaleno in piazza”. Altra proposta rilanciata, la “flat tax incrementale”, che è “un premio al merito di chi si impegna a fare di più”.

Risponde a tutti Giorgia Meloni. Anche a Ilaria Cucchi, che la sollecita sugli scontri alla Sapienza: “Non si va in piazza per impedire agli altri di parlare, il rispetto delle idee altrui è l’essenza della democrazia”. All’ex magistrato Roberto Scarpinato: “Non mi stupisce questo approccio smaccatamente ideologico, lo stesso di parte della magistratura che negli anni ha costruito processi fallimentari sulla base di teoremi, a cominciare da via D’Amelio”.

Meloni si è detta “soddisfatta” del risultato lasciando Palazzo Madama, poi ha twittato: “Anche il Senato ha votato la fiducia al governo, abbiamo presentato in campagna elettorale un programma chiaro e dettagliato. Manterremo gli impegni: il vincolo tra rappresentante e rappresentato è l'essenza della democrazia. Subito al lavoro per rispondere alle urgenze dell'Italia”.

Ora c’è da chiudere la partita del governo trovando la quadra sui sottosegretari, con Forza Italia che chiede “pari dignità”.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata