Un nuovo terremoto giudiziario a Bari provoca la rottura del campo largo Pd-M5s

Alessandro Cataldo, il marito dell'assessore regionale ai Trasporti del Pd Anita Maurodinoia ("lady preferenze”) indagata nell'inchiesta (si è dimessa dall'incarico in Regione e dal Pd) e il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, sono stati arrestati per associazione finalizzata alla corruzione elettorale.

Secondo l’accusa sarebbero stati comprati voti per 50 euro, preferenze che sarebbero state “acquistate” anche per l’elezione di Maurodinoia nel consiglio regionale della Puglia.

E Giuseppe Conte ha convocato una conferenza stampa: «Non ci sono più le condizioni per svolgere le primarie a Bari, riteniamo che le ragioni che ci hanno spinto a sostenere il candidato Laforgia permangano immutate. Anzi, si rafforzano».

«Alla prima inchiesta giudiziaria se ne aggiunge oggi una seconda - ha spiegato Conte - in cui emerge il voto di scambio, l'inquinamento del voto, cosa che noi stiamo denunciando da tempo. Ci confronteremo anche con le altre forze politiche e civiche della coalizione per cercare di affrontare la campagna elettorale per Bari nel segno di un nuovo inizio, di un rafforzamento dei presidi di legalità, di massima trasparenza».

L’ex premier ha sottolineato che «nel Movimento 5 stelle l'obiettivo della legalità, della trasparenza, del contrasto a qualsiasi forma di corruzione e inquinamento del voto, della lotta ai clan e alle mafie, è una premessa indispensabile per poter dare un contributo politico. Se non c'è questa premessa noi non ci siamo. Lo abbiamo detto sin dall'inizio. Quindi, cercheremo di continuare a lavorare con le altre forze, ma pretendendo le massime garanzie perché ci siano queste condizioni.

Andrete divisi alle elezioni? «No - ha risposto - noi siamo per lo spirito unitario. Ho già anticipato agli altri esponenti politici questa nostra determinazione e quindi poi spiegheremo più ampiamente questa nostra decisione alla popolazione barese».

A stretto giro di posta è arrivata la risposta di “fonti” del Pd: «La scelta di Conte di uscire dalle primarie è incomprensibile. Se il Movimento 5 stelle pensa di vincere da solo contro la destra proceda pure. Ma abbia rispetto per la città di Bari, per gli elettori di centrosinistra e non pensi di dare lezioni di moralità a nessuno. Il Pd resta al fianco di Bari che ha già dimostrato quanto sia importante il Pd come presidio di legalità e di buona amministrazione. Siamo certi che il Pd insieme al centrosinistra vincerà di nuovo le elezioni contro questa destra».

Anche Maria Elena Boschi punta il dito contro Conte: «Prende le distanze sullo scandalo del voto di scambio ma non dice una parola sul vero fatto politico. Il Movimento 5 Stelle - a differenza di Italia Viva - fa parte della maggioranza di Michele Emiliano. I grillini sono parte integrante del sistema Emiliano, noi no. La domanda che faccio a Conte è semplice: anziché lasciare le primarie di Bari, perché non lascia la giunta Emiliano?».

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata