"Non ci sono grandissime differenze, c'è un Movimento che smette di fare opposizione e si attrezza per governare". Così Luigi Di Maio spiega le nuove regole che accompagneranno al voto il Movimento 5 Stelle.

"Resta il limite del doppio mandato e restano le Parlamentarie, di cui oggi uscirà il regolamento e alle quali anche io mi sottoporrò", spiega il candidato pentastellato alla presidenza del consiglio.

"Il gruppo parlamentare della prossima legislatura - spiega Di Maio - sarà selezionato in base alla competenza e all'umanità delle persone e sarà composto sia da parlamentari uscenti che da nuovi colleghi: triplicheremo i parlamentari".

Di Maio difende anche la maximulta - si parla di 100mila euro - per chi cambia casacca, una sorta di vincolo di mandato introdotto però come regolamento interno. "Dobbiamo difenderci dagli approfittatori, siamo la prima forza politica del Paese quindi è normale che qualcuno provi a prendere il taxi per entrare in Parlamento: chi entra in Parlamento con un gruppo e poi lo cambia o va a casa o paga una multa profumata, non possiamo lasciare gente lì dentro a mettersi in vendita nel gruppo misto".

E rilancia: "Se dovessimo andare al governo del Paese inseriremo una norma che impedirà ai parlamentari di restare in Parlamento quando cambiano gruppo: basta con l'assenza di vincolo di mandato, nella legislatura appena finita ci sono stati 576 voltagabbana, uno ogni tre giorni".

Di Maio certamente pone un problema reale, quello dei continui cambi di casacca dovuti spesso a interessi personali. Ma si addentra su un terreno scivoloso. Che fare in caso di espulsione dal gruppo di un parlamentare? Inoltre l'assenza di vincolo di mandato, principio fondamentale di quasi tutte le democrazie rappresentative del mondo, è a garanzia del fatto che i parlamentari debbano rispondere ai cittadini e non ai partiti.

A Gorgonzola (Milano), dove è intervenuto Di Maio, c'era anche Davide Casaleggio. "Non credo che con le nuove regole il Movimento 5 Stelle si stia trasformando in un partito", ha detto ai giornalisti.

(Unioneonline/L)

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