M5S, le nuove regole: ruolo centrale per Di Maio e multe salate per chi cambia casacca
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Si avvicinano le elezioni, e il Movimento 5 Stelle è pronto a cambiare pelle.
Stanno infatti per arrivare le nuove regole del Movimento, il nuovo codice di comportamento degli eletti e il nuovo "non statuto".
Una piccola rivoluzione, dunque.
Stando alle prime informazioni che trapelano Beppe Grillo dovrebbe restare garante, ma con un ruolo sempre più defilato. Lo stesso blog è destinato ad ospitare temi più indipendenti, mentre la comunicazione ufficiale degli eletti passerà dal "blog delle Stelle".
Con il comico che si defila, diventa sempre più centrale il ruolo di Luigi Di Maio, che dovrebbe avere un peso decisivo su tutte le scelte del M5S e l'ultima parola sulle persone da candidare nei collegi uninominali, mentre per quelli proporzionali restano le Parlamentarie online.
Di Maio sarà anche detentore del "filtro di qualità sulle candidature", introdotto per evitare il pericolo di imbarcare di tutto. Il candidato premier, sentito Grillo, potrà stabilire se tra gli aspiranti parlamentari ci siano condotte contrarie ai dettami del M5S, ed esprimere parere contrario e vincolante. Sarà lui dunque il detentore di quello che potremmo definire una sorta di "bollino" di qualità.
Nei collegi uninominali, inoltre, storica apertura alla società civile. Si potranno candidare anche elementi esterni a M5S. Questo, spiegano, "per venire incontro alle tante richieste di professionisti, imprenditori e altre figure che si sono avvicinate al Movimento ma non sono iscritte, e che con le classiche regole non si potrebbero candidare".
Tra le altre novità che trapelano, lo stop alla turnazione trimestrale dei capigruppo di Camera e Senato e una multa di 100mila euro per chi, eletto con i 5 Stelle, cambia casacca.
E, per completare la rivoluzione, dovrebbe arrivare anche il nuovo "non statuto", che già è stato modificato appena un anno fa per mettere al riparo vari amministratori locali dalle espulsioni dovute a grane giudiziarie.
(Unioneonline/L)