Il mondo della politica e delle istituzioni, italiani ed europee, ha detto addio a Giorgio Napolitano, il presidente emerito morto all’età di 98 anni.

I funerali di Stato – con cerimonia laica – si sono svolti a Montecitorio e a rendere omaggio al due volte Capo dello Stato, oltre alle più alte cariche della Repubblica, a cominciare da Sergio Mattarella, sono intervenuti anche il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente federale tedesco, Frank-Walter Steinmeier.

Dopo l’arrivo del feretro, avvolto dal tricolore, a Montecitorio, si sono susseguiti i ricordi e gli omaggi solenni al due volte Capo dello Stato. 

«Il Presidente Napolitano ha sempre rivendicato - con orgoglio - la propria storia politica, le proprie radici, i valori in cui ha creduto», ha detto nel suo intervento il presidente del Senato Ignazio La Russa. Aggiungendo: «Giorgio Napolitano è stato testimone di una cultura che si fa politica e di una cultura politica che si fa istituzione. Da Capo dello Stato ha guidato la Nazione, riconoscendosi in quei valori che sono le fondamenta della nostra Carta Costituzionale. Certo, come tutti i grandi leader, ha avuto nell'agone politico confronti e contrasti, anche duri».

«Con Napolitano scompare una delle figure più rilevanti della storia della Repubblica», ha sottolineato invece il presidente della Camera Lorenzo Fontana.

Toccanti anche gli interventi dei familiari. «Mio padre ha accettato con spirito di sacrificio il prolungamento estremo delle sue responsabilità, prima di proseguire il suo impegno come senatore a vita, mostrando cosa è la nobiltà della politica e l'attaccamento alle istituzioni», ha detto il figlio Giulio.

«Giorgio Napolitano era un leader e un politico e un uomo formidabile premuroso e pieno di attenzioni, era sempre presente per noi, ascoltava i nostri problemi in modo partecipe e comprensivo nonostante fosse già occupato con i problemi del Paese», ha ricordato, in lacrime, la figlia Sofia.

Il presidente emerito verrà sepolto nel cimitero acattolico di Roma, dove riposa, tra gli altri, Antonio Gramsci.

(Unioneonline/l.f.)

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