L’allarme è senza appello: fermate subito lo scarico dei fanghi di depurazione nei campi agricoli. Lo scrivono senza mezzi termini 36 senatori del gruppo misto, tra i quali ex Ministri dei 5 stelle e di Forza Italia, Barbara Lezzi e Paolo Romani tra i firmatari, che hanno appena depositato al Senato una mozione che non ammette perdite di tempo. Il rischio, secondo i senatori, è il «decreto Genova» che per i parlamentari ha introdotto norme che «consentono una maggiore intossicazione del suolo».

Pericolo veleni

Nell’atto finisce sott’accusa la norma che «consente di aumentare in quei fanghi gli idrocarburi pesanti C10-C40 da 50 a 1.000 milligrammi per chilo». Il quadro descritto nell’atto parlamentare è devastante: «L'aumento dei limiti di idrocarburi, introdotto con il richiamato decreto Genova del 2018, è 10 volte superiore sia per pericolosità che per tossicità ai limiti di idrocarburi previsti per i fanghi industriali tossici da portare in discarica».

Il rischio per il Covid

A questo si aggiunge un ulteriore rischio gravissimo fatto rilevare dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Istituto Superiore della Sanità: i fanghi sparsi in agricoltura possono veicolare il virus Covid-19. Un pericolo segnalato nei mesi scorsi da tutte le organizzazioni internazionali e che ora, con la crescita esponenziale dei contagi, fa salire ulteriormente il rischio che il virus, attraverso quei fanghi, possa moltiplicarne la stessa diffusione. I senatori chiedono al Governo di attivarsi immediatamente per adottare due atti urgenti:«l’abrogazione della disposizione prevista dall'articolo 41 del decreto-legge n. 109 del 2018, per evitare la distribuzione di idrocarburi e altre sostanze nocive nei terreni agricoli» e «varare una moratoria che sospenda immediatamente e per l'intero periodo dell'emergenza sanitaria, l'uso dei fanghi di depurazione civile e industriale sui terreni agricoli, il cui trasporto potrebbe ulteriormente veicolare il virus da Covid».

Analisi serie

Tra le richieste avanzate al Governo vi è quella «di più stringenti limiti guida nazionali per individuare e monitorare l'inquinamento dei suoli agricoli, in particolare in coincidenza con lo spandimento di fanghi» e «obbligare che le analisi non siano solo sui metalli pesanti, ma anche su tutte le altre sostanze tossiche presenti nei fanghi». I parlamentari chiedono, poi, al Governo di definire «un periodo limite per la risoluzione dell'emergenza e, comunque, a limitare in tale periodo lo spargimento solo su terreni non destinati alla produzione di derrate alimentari». L’appello è perentorio: «limitare lo spandimento dei fanghi civili, industriali ed ospedalieri, presunti vettori di virus».

Rischio ecomafie

Infine la richiesta perchè venga «al più presto incaricata una commissione di esperti che predisponga una normativa adeguata sul tema, visto il quadro gravissimo che abbiamo di fronte, soprattutto per la presenza delle ecomafie, che mette in serio rischio i nostri suoli, le nostre acque superficiali e sotterranee, il nostro cibo, la nostra salute».

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