Movimento 5 Stelle, la vendetta degli espulsi: "Portiamo Grillo in tribunale"
Gli espulsi dal Movimento 5 Stelle portano Beppe Grillo in tribunale.
La settimana prossima Lorenzo Borrè, il legale che ha dato vita alla querelle e che ha fatto cadere il vecchio regolamento e il non statuto, impugnerà il nuovo regolamento e le modifiche apportate, compreso il codice etico votato ieri a larga maggioranza dagli iscritti.
"È chiaro che fondandosi su regolamento e non statuto, anche il codice etico è a nostro avviso da considerarsi nullo perché si fonda su regole che vanno invalidate - spiega Borrè - E oltretutto la votazione di ieri non ha raggiunto nemmeno un terzo degli iscritti, perciò è da considerarsi nulla anche per la mancanza di quorum".
Sono una quindicina i motivi di impugnazione, "ottimi e abbondanti", secondo il legale.
Intanto i due espulsi più illustri non hanno perso tempo per scagliarsi contro il nuovo codice etico e la svolta garantista del Movimento.
Prima Federico Pizzarotti: "Quando hanno intrapreso azioni contro di me questo codice non esisteva, quindi se le sono inventate. Questo regolamento, se volessero, potrebbero interpretarlo per riammettermi", ha detto il sindaco di Parma.
Poi Serenella Fucksia: "Circa 40.900 iscritti hanno votato ieri il codice di comportamento; furono invece 26.630 quelli che votarono la mia espulsione in base ad un quesito falso. - ha detto la senatrice attualmente nel gruppo misto - Se i potenziali elettori del Movimento viaggiano tra gli 8 e i 12 milioni, ci troviamo di fronte a votazioni farsa, funzionali solo a ratificare decisioni già prese".
L'ADDIO AL M5S DI PIZZAROTTI - VIDEO: