Ennesimo scontro tra Emmanuel Macron e Matteo Salvini sui migranti.

A dare il via alle schermaglie è stato l'inquilino dell'Eliseo, da Parigi, nel corso di una riunione informale sul tema cui Matteo Salvini - come spesso e volentieri accade - non si è presentato.

Nel corso dell'incontro voluto da Parigi, Macron ha raccolto l'adesione di 14 Stati Ue ad un "meccanismo di solidarietà" per ripartire le persone salvate in mare. Ma lo sbarco deve avvenire nel porto più vicino, indicazione che non va giù al Viminale.

Le posizioni si erano già cristallizzate nella riunione di Helsinki pochi giorni prima: l'asse franco-tedesco che apriva alla redistribuzione ma sottolineava che lo sbarco deve avvenire nel porto sicuro più vicino; Italia e Malta fermamente contrarie al principio che le condannerebbe - parola di Salvini - ad "essere l'hotspot d'Europa".

"Non si guadagna nulla non partecipando", ha attaccato Macron. Che poi ha parlato dell'accordo raggiunto con 14 Stati volontari pronti a ripartirsi in maniera sistematica i naufraghi, senza dover avviare una trattativa ad ogni salvataggio. Ma "quando una nave lascia le acque della Libia deve trovare rifugio nel porto più vicino, è una necessità giuridica e pratica: non si possono far correre rischi a donne e uomini in situazione di vulnerabilità", ha detto l'inquilino dell'Eliseo.

"La riunione è stata un flop, noi non prendiamo ordini da Macron", ha reagito il leader della Lega. "Questo vertice è stato un errore di forma, perché convocato con poco preavviso e in modo irrituale, e nella sostanza, perché ha ribadito che l'Italia dovrebbe continuare ad essere il campo profughi d'Europa. Noi non facciamo la dama di compagnia, se Macron vuole discutere di immigrati venga a Roma".

(Unioneonline/L)
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