Giorgia Meloni incassa la fiducia alla Camera dei deputati con 235 sì. Voto compatto della maggioranza a sostegno del governo al termine delle dichiarazioni programmatiche della nuova presidente del Consiglio, che ha parlato per 90 minuti, interrotta da numerosi applausi, ripetendo per 30 volte la parola “Italia” e per 28 la parola “governo”.

IL DISCORSO 

“Un momento fondamentale della nostra democrazia a cui non dobbiamo assuefarci – ha esordito Meloni -. Grazie a chi vorrà esprimersi, qualunque sia la scelta che farà". Anche se “il mio ringraziamento, il più sentito, va al popolo italiano, a chi ha deciso di non mancare l'appuntamento elettorale e ha espresso il proprio voto" nel "processo democratico che vuole nel popolo e solo nel popolo la sovranità". 

“PRIMA DONNA PREMIER UN PESO SULLE SPALLE”

“Tra i tanti pesi che oggi sento gravare sulle mie spalle”, prosegue dopo aver ringraziato il suo predecessore Mario Draghi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, c'è quello di essere "la prima donna capo del governo di questa nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto sento la responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che attraversano difficoltà per affermare il loro talento". Quindi ha ricordato anche quelle donne che "hanno costruito quella scala che oggi permette a me di rompere il tetto di cristallo". Tra loro anche Grazia Deledda, citata solo per nome assieme ad altre come Nilde Iotti, Tina Anselmi, Oriana Fallaci e Samantha Cristoforetti.

Gli elettori hanno scelto il centrodestra “e manterremo quegli impegni. So bene che ad alcuni osservatori e all'opposizione non piaceranno molte" delle nostre "proposte, ma non assecondo quella deriva per cui la democrazia è più per qualcuno e meno per qualcun altro”. Su questo il monito: "A chi dall’estero vuole vigilare sul nostro governo direi che manca di rispetto non a me ma al popolo italiano che non ha lezioni da prendere. Può spendere meglio il suo tempo: in quest'aula ci sono valide e battagliere forze dell'opposizione che possono farsi sentire senza aver bisogno di soccorso esterno”.

IL POSIZIONAMENTO INTERNAZIONALE

Sul fronte internazionale “l'Italia è a pieno titolo parte dell'Occidente e del suo sistema di alleanze: è stata fondatore Ue, dell'Alleanza atlantica, parte del G7 e culla insieme alla Grecia della civiltà occidentale e del suo sistema di valori, libertà, uguaglianza e democrazia" e delle sue radici "classiche e giudaico-cristiane". Quindi la condanna della guerra russa in Ucraina, mentre sull’Europa l'obiettivo del governo "non è frenare o sabotare l'integrazione europea ma contribuire a indirizzarla verso una maggiore efficacia in risposta alle crisi".

ENERGIA E PNRR

Proprio sulla crisi energetica in corso “soltanto un'Italia che rispetta gli impegni può avere l'autorevolezza per chiedere a livello europeo e occidentale, ad esempio, che gli oneri della crisi internazionale siano suddivisi in modo più equilibrato. È quello che intendiamo fare". Senza dimenticare che “il mare ha giacimenti di gas che dobbiamo sfruttare a pieno". 

Dunque un accenno al Pnrr: “Un'opportunità straordinaria di ammodernare l'Italia: abbiamo tutti il dovere di sfruttarla al meglio. La sfida è complessa a causa dei limiti strutturali e burocratici che da sempre rendono difficoltoso per l'Italia riuscire ad utilizzare interamente persino i fondi europei della programmazione ordinaria. Basti pensare che la Nota di aggiornamento al Def 2022 ha ridotto la spesa pubblica attivata dal Pnrr a 15 miliardi rispetto ai 29,4 miliardi previsti nel Def dell'aprile scorso". 

LE RIFORME

Sui programmi “avanti sull’autonomia differenziata”, la riforma presidenziale, attenzione alla questione meridionale “che deve tornare al centro”, via alla "transizione digitale insieme alla sovranità tecnologica”, “tregua fiscale a cittadini e imprese che hanno difficoltà a regolarizzare”, lotta all’evasione, tassa piatta per partite Iva sino a 100mila euro, un sistema pensionistico che “garantisca i giovani”, asili gratis e aperti fino a tardi.

“MAI VICINA AI REGIMI”

Il governo Meloni non ha “mai provato simpatia o vicinanza per alcun regime, fascismo compreso”, ha poi scandito. Le leggi razziali sono state “una vergogna”, “il punto più basso della storia italiana”. Il nuovo esecutivo non negherà i diritti “e non limiterà mai le libertà esistenti".

ATTACCO AL REDDITO DI CITTADINANZA

Non è mancata una stoccata al reddito di cittadinanza che, “per come è stato pensato e realizzato, ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia". "Per chi è in grado di lavorare - ha spiegato Meloni - la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro, la formazione e l’accompagnamento al lavoro, anche sfruttando appieno le risorse e le possibilità messe a disposizione dal Fondo sociale europeo".

LEGALITÀ E LOTTA ALLA MAFIA

La “stella polare” dell’azione del nuovo governo sarà anche la lotta al “cancro mafioso”: “Ho iniziato a fare politica a 15 anni, il giorno dopo la strage di Via D'Amelio, nella quale la mafia uccise il giudice Paolo Borsellino, spinta dall'idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l'indignazione andassero tradotte in impegno civico". Doveroso il ricordo dell’agente di Sestu Emanuela Loi, ma anche di “Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rosario Livatino, Rocco Chinnici, Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella, Libero Grassi, Don Pino Puglisi, e con loro un lunghissimo elenco di uomini e donne che non dimenticheremo". 

"SONO L’UNDERDOG CHE HA STRAVOLTO I PRONOSTICI”

Quindi la conclusione: "Sono la prima donna incaricata come premier, provengo da un'area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l'underdog. Lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l'aiuto di una valida squadra di ministri, con la fiducia e il lavoro di chi voterà favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro". 

LE REAZIONI

“Dalla presidente Meloni oltre un'ora di vuota retorica, condita da tanti slogan demagogici e i soliti richiami culturali della destra. I cittadini però non hanno ascoltato una sola parola su soluzioni per caro bollette e crisi energetica. Meno male che erano pronti”, ha commentato su Twitter il leader del M5s, Giuseppe Conte. “Non ha detto una sola parola su come vuole risolvere il problema del caro bollette, il più urgente per gli italiani”, ha rincarato nel corso della sua dichiarazione di voto, annunciando un’opposizione “implacabile e intransigente” ed esprimendo tutta la sua preoccupazione per possibili passi indietro sulla 194, viste le posizioni della ministra Roccella e la proposta di legge depositata dal senatore Maurizio Gasparri.

Un governo, ha aggiunto ancora l'ex premier, “in continuità con quello di Draghi e il segnale più evidente è il ministero dell’Economia a Giorgetti. Non è che alla fine l’agenda Draghi la vuole scrivere lei?”.

"Lei ci ha ricordato chi è e da dove viene, non è chiaro dove vuole andare e cosa farà nei prossimi mesi”, ha detto Enrico Letta durante le dichiarazioni di voto. “Non abbiamo capito cosa succederà nelle prossime settimane alle bollette degli italiani, non abbiamo capito come sarà la legge di bilancio, cosa succederà sulle pensioni. Abbiamo capito che la transizione digitale non vi interessa, abbiamo capito che farete condoni, e su questo faremo opposizione”.

“Saremo alternativi. Saremo guardiani inflessibili della Costituzione, saremo contrari al suo disegno presidenzialista che non va bene per il Paese. Saremo alternativi sulle parole che non ha detto sul tema ambientale: nel suo discorso programmatico non c’è una parola sull’ambiente, al termine di una campagna elettorale cominciata con le tragedie del ghiacciaio alla Marmolada e delle Marche”, ha aggiunto il segretario Pd. 

Roberto Speranza ha invece replicato sulla pandemia, su cui Meloni ha bocciato l’operato dei precedenti governi e promesso che non ci saranno più chiusure: “Il modello italiano ha messo sempre al centro la tutela del diritto alla salute e la centralità dell'evidenza scientifica. Spiace che Meloni non sia uscita ancora dalla campagna elettorale”, ha detto l’ex ministro della Salute. “Neanche una parola sui vaccini che sono stati il fattore fondamentale per chiudere la fase più dura. Ha forse ancora paura di scontentare i no vax che la hanno votata?”.

Nel discorso della Meloni ci sono “quattro grandi assenze” secondo la deputata Pd Elly Schlein: “Le diseguaglianze, l’ambiente e gli effetti dei cambiamenti climatici, il precariato e la Resistenza, assenza non casuale e molto grave”.

Un manifesto “più ideologico che programmatico” per Debora Serracchiani, dato che la premier “non ha indicato come, con quali tempi e con quali risorse combattere le sofferenze degli italiani”. Sulla lotta alle diseguaglianze, ha aggiunto, "contrasteremo il suo governo, specie le misure come flat tax e condono mascherati, che servono solo a chi ha di più”.

Critico anche Carlo Calenda: "Il discorso di Giorgia Meloni è un’infinita lista della spesa condita con quintali di retorica, ma nessuna traccia del come fare le cose, nessuna scelta o idea di Paese. Sembrava un intervento di Conte, altro che rivoluzione sovranista: vaghi accenni su politica energetica, poco o nulla su scuola, cultura e sanità, bene su reddito e posizionamento internazionale”. “La nostra sarà un’opposizione ferma ma costruttiva”, ha detto nella sua dichiarazione di voto Matteo Richetti, mentre Ettore Rosato (Italia Viva) ha aperto alle riforme istituzionali: “Noi saremo aperti al confronto, le istituzioni hanno bisogno di ammodernarsi e il lavoro delle opposizioni sta nel confronto, non nel dover fare mai nulla”.

Per Silvio Berlusconi invece l'intervento di Meloni è “assai pregevole” e ha il merito di "individuare le priorità del Paese, tracciando una rotta chiara”. Parole, quelle della presidente del Consiglio, “definitive e totalmente condivisibili su diritti, libertà, necessità di abbassare le tasse e promuovere una pace fiscale, di riprendere una politica energetica non più condizionata dal partito dei no e dall’ambientalismo ideologico”.

(Unioneonline/D-L)

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