Strade, la Regione: «Bene il ripensamento del Mit sui tagli, ora si riconoscano le province»
Dopo l’alzata di scudi tornano i 350 milioni di euro previsti per la manutenzione delle arterie italiane, l’assessore Spanedda: «Ma serve un cambio di passo più ampio»(Ansa)
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«Quello che è importante è capire che la Sardegna adesso è capace di far sentire la propria voce. Io credo che sia stata importante l'alzata di scudi che c'è stata per difendere le prerogative della nostra mobilità. I sardi hanno diritto alla mobilità e vedersi sottratte delle risorse così importanti sulle strade provinciali, quindi su contesti che toccano direttamente le nostre comunità, è stato ed era inaccettabile».
La presidente Alessandra Todde esulta dopo l’annuncio della disponibilità del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a ripristinare i 350 milioni di fondi tagliati dal decreto milleproroghe per la manutenzione delle strade provinciali. «Io sono contenta che il ministro si sia reso conto che non era una strada percorribile - ha aggiunto a margine della seduta della Giunta regionale - sono contenta che la nostra voce si sia levata alta e chiara».
«Accogliamo con favore la decisione del Governo nazionale di ripristinare i fondi per la manutenzione delle strade provinciali, con uno stanziamento di 350 milioni di euro per il 2025 e 2026 tagliati dal decreto Milleproroghe», le parole dell’assessore degli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda. «Ci auguriamo che il ripristino degli stanziamenti si estenda anche agli anni successivi al 2026 - continua l’assessore -, una marcia indietro opportuna che segna un primo passo nella giusta direzione e restituisce respiro a territori da troppo tempo penalizzati da reti viarie in condizioni critiche e da una progressiva marginalizzazione degli enti di area vasta».
«Auspichiamo che questo segnale non resti isolato, ma rappresenti l'inizio di un cambio di passo più ampio: è tempo che le Province vengano rimesse al centro delle politiche pubbliche come enti intermedi strategici, capaci di svolgere una funzione fondamentale di raccordo tra Regione e Comuni, soprattutto nelle aree interne», prosegue l’assessore. «Le Province, se potenziate negli uffici di progettazione, nelle stazioni uniche appaltanti, nelle strutture di supporto alla trasformazione digitale, negli Uffici Europa, possono contribuire a promuovere la crescita degli investimenti territoriali. In Sardegna - sottolinea l’assessore -, le strade provinciali sono un elemento sostanziale di costruzione del paesaggio e di relazione tra i centri urbani. Innervano il nostro territorio che è composto da tanti centri distanti tra loro. Rappresentano, quindi, la spina dorsale dei collegamenti interni, essenziali per garantire l'accesso ai servizi, al lavoro e allo sviluppo economico. La loro manutenzione non è solo una questione infrastrutturale, ma un elemento chiave per assicurare pari opportunità a tutti i cittadini dell'Isola».
«La Sardegna, con la sua complessa articolazione territoriale, ha bisogno di Province operative, dotate di risorse e riconosciute nel loro ruolo istituzionale, per garantire coesione, servizi e sviluppo locale», conclude Spanedda.
Il retromarcia di Salvini è arrivato martedì dopo la riunione al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Il Mit dopo le polemiche sui tagli ha precisato che c'è «piena disponibilità» a ripristinare le vecchie risorse per le Province per l'anno 2025 in fase di conversione del decreto infrastrutture. Ma ha avvertito che gli enti locali «dovranno rispettare scadenze tassative» per dimostrare l'effettiva capacità di spesa ed «evitare che le risorse vadano perdute». «La nuova norma di contabilità – ha spiegato Salvini – prevede che i soldi che Giorgetti mi dà, li giro agli enti locali ma se non vengono spesi, tornano indietro».
(Unioneonline)