M5S, Di Maio all'attacco: "Renzi ci fa la morale ma ha preso i soldi di Mafia Capitale"
"Renzi si permette di fare la morale a noi sulle amicizie di un candidato che ha preso l'impegno a rinunciare a candidatura ed elezione, lui che è segretario di un partito che ha preso migliaia di euro da Buzzi di Mafia capitale".
Il candidato premier del Movimento 5 Stelle passa all'attacco contro Matteo Renzi scrivendo queste parole sul suo profilo Facebook e dando fuoco alle polveri di questa campagna elettorale.
Renzi, incalza Di Maio, "ha deciso di difendere gente come Mr fritture di pesce, già condannato in appello a restituire 40mila euro al Comune di Agropoli e imputato per omissione in atti d'ufficio e sottrazione di beni alla loro destinazione: avrebbe lasciato dei beni sequestrati alla Camorra, e destinati al Comune di Agropoli, nella disponibilità dei vecchi proprietari. Renzi difende questa gente. Noi in quel collegio candidiamo Alessia D'Alessandro, una ragazza giovane e brillante che lavorava in Germania per il consiglio economico della Cdu", scrive.
E poi: "Lui che ha spifferato a De Benedetti il decreto sulle popolari che ha permesso all'editore di Repubblica un plusvalore di 600mila euro alla faccia dei risparmiatori sul lastrico. Lui che non ha detto una parola sui candidati impresentabili del suo vero alleato Berlusconi. Ci risparmi le sue parole gonfie di retorica e ipocrisia. Ci dica quanti soldi gli ha dato Buzzi dei 9 milioni di euro arraffati dal Pd che non hanno un nome e un volto e ritiri gli impresentabili", conclude Di Maio.
LA POLEMICA SUGLI "IMPRESENTABILI" - "Gli impresentabili dei partiti devono sparire dalle liste". Da Carbonia, Sardegna, il leader del Movimento 5 Stelle punta il dito contro gli "impresentabili" presenti nelle liste delle altre forze politiche. Sul Blog delle Stelle il candidato premier pubblica l'elenco delle candidature ritenute inopportune: per quanto riguarda il Pd si va da Franco Alfieri, "il 'signore delle fritture' elogiato dal governatore campano - attacca il capo politico M5S - perché 'sa fare le clientele come Cristo comanda', già condannato in appello a restituire 40.000 euro al Comune di Agropoli e imputato per omissione in atti d'ufficio e sottrazione di beni alla loro destinazione" a Luca Lotti, "indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto istruttorio nel caso Consip", passando per "De Luca junior, candidato ovviamente a Salerno, nel "feudo' del padre" e "imputato di bancarotta fraudolenta per il crac della società immobiliare 'Ifil'".
RENZI RISPONDE - "Di Maio, è in difficoltà fa sempre la stessa cosa: attacca me e il Pd. E sempre con la solita mossa: il ritornello dei candidati impresentabili (...). E fa l'elenco di qualche nostro candidato che ha ricevuto avvisi di garanzia. Noi di solito facciamo finta di niente e non replichiamo a queste bassezze. Oggi non più. Caro Di Maio, quello che ancora non hai capito è che un avviso di garanzia non è una condanna. Non si diventa "impresentabili" per un avviso di garanzia o per essere indagati. Perché altrimenti per voi sarebbe un dramma. Perché tu, caro Di Maio, sei stato indagato", risponde Renzi sul suo profilo Facebook.