Si dovrebbero svolgere il 12 marzo le primarie del Pd per eleggere il nuovo segretario. L’obiettivo, ha detto Enrico Letta nella sua relazione alla direzione del partito al Nazareno, è “a gennaio elaborare un manifesto di valori e principi e far sì che poi immediatamente dopo ci si confronti per votare i candidati e le candidate. Due di loro andranno alle primarie, che si potranno svolgere in una data che io ho immaginato sia il 12 marzo”.

Le candidature alla segreteria nazionale “dovranno essere presentare entro il 28 gennaio 2023”, mentre il percorso costituente nazionale “si avvierà con un appello alla partecipazione il 7 novembre 2022”.

Il congresso vincente – ha detto il segretario – è quello in cui non si sa già chi lo vince, non è mai accaduto tra di noi. In tutti i congressi, quando cominciavamo si sapeva già chi aveva vinto e gli sfidanti lo facevano per tenere una bandiera di posizione”.

ATTACCHI A RENZI E MELONI

“Saremo sempre disponibili a coordinarci con le altre opposizioni, ma non a farci prendere in giro o a inseguire chi ha altre agende, quella parte di opposizione che ha già spostato le tende accanto alla maggioranza. Chi fa un discorso di opposizione e passa 3/4 del tempo a parlare male dell'opposizione credo che sia una stampella della maggioranza”, ha detto Letta, chiaro riferimento alla dichiarazione di voto in Senato di Matteo Renzi.

Il segretario dem ha inoltre sollevato tutti i suoi dubbi sulla svolta moderata di Giorgia Meloni: “Io sorrido quando leggo di una Meloni europeista e atlantista, io non lo vedo da nessuna parte. Nelle repliche è venuta fuori l'Europa della Meloni, che è l'incontro fa nazioni che condividono alcune cose ma che non hanno intenzione di condividerle al punto di votare a maggioranza e senza il diritto di veto, questo vale per l'energia la questione migratoria”.

(Unioneonline/L)

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