«Accetterei con dispiacere la notizia di un figlio gay: come se fosse milanista, diverso da me. Un padre etero vorrebbe che il figlio fosse come lui». 

Sono destinate a far discutere le dichiarazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervistato dal programma «Belve», in onda su Rai 2.

L’esponente di Fratelli d’Italia ha risposto alle domande relative ai «cimeli» nostalgici del fascismo conservati nella sua abitazione: «Mi rimprovero di aver mostrato il busto del Duce in tv: lo vuole mia sorella, mi ha detto, nostro padre l'ha dato a noi. Scoop, gliel'ho dato, non ce l'ho più». «Considerato che su questo, sul fascismo, il mondo non separa le cose importanti dal contesto in cui si dicono le cose, quindi ci devo stare attento», ha poi aggiunto.

La Russa ha parlato anche del governo e della premier Giorgia Meloni: «Il livello estetico delle donne a destra è calato, è aumentato quello della qualità, della capacità», ha affermato. Tornando anche ai primi giorni dell’esecutivo: «Quel vaffa di Berlusconi il giorno della mia elezione non era per me, era per Giorgia che aveva posto dei paletti sui ministri, Ronzulli in particolare, ma più che per Giorgia era per FdI. È la prima volta che lo dico», ha chiarito, smarcando ogni possibile polemica con il leader di Forza Italia. Ha infine espresso la sua opinione sul caso Donzelli: «Se non avesse fatto quello che ha fatto si sarebbe incentrato il dibattito sulla questione sulla visita del Partito democratico a Cospito. Non è stato utile, dal punto di vista della comunicazione, ma nessun problema etico».

(Unioneonline/F)

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