La restaurazione delle Province: tornano Sulcis, Medio Campidano, Ogliastra e Nord Est. Ma c’è il nodo presidenti
La Lega vuole l'elezione diretta, ma l’assessore Salaris frena: «È competenza statale»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Collegato imbocca lo svincolo di uscita. In settimana dovrebbero essere licenziati gli ultimi temi mancanti e, tra questi, il più importante è quello che riguarda la restaurazione delle Province. C’è però un nodo: il ritorno agli otto enti rischia di essere incompleto.
«Le Province cui il Collegato darà gambe sono enti di secondo livello, in recepimento della legge Delrio: prevede che a eleggere le cariche siano i sindaci e i consiglieri comunali. Noi vogliamo che siano di primo livello, cioè elette direttamente dai cittadini, anche per evitare problemi davanti ai cambiamenti che stanno per essere completati a livello nazionale, che non possono trovarci impreparati», spiega Michele Ennas, capogruppo della Lega.
La vicenda
Su questo punto l’assessore agli Enti locali frena: «Noi non possiamo esprimerci sulle elezioni di primo livello perché è una competenza statale: è stato stabilito il secondo livello, come dalla legge 7 del 2021, approvata dal Consiglio regionale», dice Aldo Salaris. «La norma organizza l’assetto territoriale sovracomunale in sei Province e due Città metropolitane. Tutto ciò che riguarda l’elezione diretta è in mano al Governo per il tramite del ministro Calderoli». La legge sarda era stata impugnata dal Governo e, in seguito, dichiarata legittima dalla Corte costituzionale. «Ma i tempi dell’impugnazione hanno fatto slittare tutte le fasi dell’avvio della riforma», ricorda Salaris. «Quindi, nel Collegato, stiamo aggiornando tutte queste fasi».
Nel dettaglio, il provvedimento porta a sei gli enti intermedi (Nord-est, Nuoro, Ogliastra, Sulcis-Iglesiente, Medio Campidano, Oristano) e a due le Città metropolitane (Cagliari e Sassari).
Lorenzo Piras
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