Dopo la bocciatura del referendum sull'eutanasia dalla Corte costituzionale, che ha dichiarato inammissibile il quesito proposto dall'Associazione Coscioni e appoggiato da una serie di associazioni, è attesa per la pronuncia sugli altri sette referendum, inerenti la giustizia e il discusso tema della depenalizzazione della cannabis, che vede tra promotori ancora l'Associazione Coscioni con +Europa, Radicale Italiani, Possibile, Potere al popolo e Prc e una lunga serie di associazioni.

Questa mattina è, dunque, ripresa alla Corte costituzionale la camera di consiglio per decidere sull'ammissibilità.

Quanto all’eutanasia “abbiamo fatto tutto il possibile – il commento arrivato questa mattina da Marco Cappato, dell’associazione Luca Coscioni – con 1 milione e 240 mila persone che hanno sostenuto questo Referendum. Non è oggi il dolore la reazione giusta perché questa azione va avanti. La lotta non si ferma qui. Vediamo invece ora cosa succederà sull'altro referendum, quello sulla cannabis. Se dovesse essere cancellato anche questo rischia di essere un'occasione persa per la possibilità di una stagione referendaria. Anche sulla giustizia, perché poi c'è il problema del quorum…".

IL REFERENDUM – Il referendum sulla cannabis interviene sul Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative di una serie di condotte in materia di droghe. Propone, anzitutto, di depenalizzare la coltivazione e di eliminare il carcere per qualsiasi condotta illecita relativa alla cannabis, con eccezione dell’associazione finalizzata al traffico illecito.

Sul piano amministrativo il quesito propone di eliminare la sanzione della sospensione della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori, oggi prevista per tutte le condotte finalizzate all’uso personale di qualsiasi sostanza stupefacente o psicotropa.

LA POSIZIONE DEI PARTITI – Fra i sostenitori del referendum il M5s, mentre il Pd non ha mai espresso una posizione netta. Contrari, invece, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Il leader della Lega Matteo Salvini rispondendo proprio nella giornata di ieri a una domanda sui referendum all’esame della Corte costituzionale, ha specificato: “Vediamo cosa sarà accolto o meno, io sono contro l'utilizzo di ogni genere di droga, che sia la coltivazione, la distribuzione e l'utilizzo di ogni tipo di droga”. Poi alla giornalista che insisteva: “Se lei vuole farsi le canne può farsele io sono qui per parlare di referendum della giustizia”, la conclusione.

(Unioneonline/v.l.)

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