Massimo D'Alema risponde a Romano Prodi, padre nobile del centrosinistra che proprio sabato è sceso in campo per appoggiare la coalizione di centrosinistra e la lista "Insieme", parlando di D'Alema, Bersani e degli altri fuoriusciti dal Pd come "amici che sbagliano" perché, dividendo il centrosinistra, favorirebbero la destra a i 5 Stelle.

"È la stessa cosa che penso di lui, un amico che sbaglia", è la replica dell'esponente di Liberi e Uguali (LeU), candidato al Senato alle elezioni del 4 marzo.

"Lui vuole Gentiloni - è il ragionamento del 'lider maximo' - ma con questa legge elettorale, che Prodi reputa scandalosa e che Gentiloni ha fatto passare con otto voti di fiducia, non si vota Gentiloni ma Renzi. Se 'Insieme' non supera il 3% il voto va a Renzi, quindi Prodi voterà per Berlusconi e Renzi mentendo a se stesso ed esprimendo un voto non utile né per se né per il Paese".

Quello che da molti è considerato il regista della scissione a sinistra parla in un'intervista radiofonica e, dopo aver risposto a Prodi, non risparmia attacchi al nemico giurato, ovvero il segretario dem Matteo Renzi. "È lunare pensare che il Pd vinca le elezioni, quando sento Renzi sostenerlo mi sembra di essere sulla luna, invece io sono tra la gente, e gran parte delle persone che incontro al Sud voteranno centrodestra o M5S".

Secondo D'Alema inoltre il segretario Pd "ammicca a Berlusconi, in un'ottica in cui Forza Italia si separa dalla Lega, ma la sua è una visione di cortissimo respiro".

L'esponente di LeU parla anche dei 5 Stelle, verso cui afferma di non avere alcuna pregiudiziale: "La mia unica pregiudiziale è verso i fascisti, e non considero i 5 Stelle tali, anche se penso che se governassero farebbero sfracelli".

E infine, sul dopo elezioni: "Andremo a eleggere un Parlamento di assoluta incertezza, ma non mi pare responsabile, nel caso non ci fosse una maggioranza, andare a votare subito: bisogna fare prima una nuova legge elettorale".

(Unioneonline/L)
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