Davide Casaleggio definisce la scelta di Alessandro Di Battista di lasciare il Movimento 5 Stelle - dopo che il voto su Rousseau ha dato sancito l'appoggio al prossimo governo guidato da Mario Draghi - l'ennesima dimostrazione della sua "onestà intellettuale" sostenendo che "è proprio di questa coerenza che ha bisogno il Movimento.

"Chi oggi guida l'azione politica del Movimento" - dice in un'intervista al "Corriere della Sera" - "dovrà fare in modo di non gestire questo momento con arroganza o la larga parte contraria a questa scelta potrebbe allontanarsi".

Alla domanda su come abbia votato ieri sul governo Draghi, il presidente di Rousseau, risponde: "Credo il mio ruolo sia quello di permettere agli altri di esprimere il proprio voto e non di utilizzare il mio ruolo per promuovere una posizione piuttosto che un'altra".

Sul prossimo esecutivo, invece, esprime il timore che diventi "una partita con lo schema catenaccio per difendere le riforme fatte". Poi, alla domanda se avere meno potere nell'esecutivo rischia di inasprire ancor più le tensioni nel gruppo, replica: "Sicuramente sarà un governo complicato".

L'iniziale sospensione del voto su Rousseau "immagino facesse parte della negoziazione politica che tuttavia non ho seguito in prima persona", racconta Casaleggio. Quanto al quesito, chiarisce: "Mi sembra si sia chiarito che il quesito lo ha formulato Vito Crimi come da sue prerogative".

(Unioneonline/F)
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