“Il centrodestra non è spaccato, è giusto che ognuno faccia valere le sue priorità". Così Matteo Salvini dopo la quinta giornata di voto per il nuovo presidente della Repubblica, apertasi con il flop di Elisabetta Casellati e conclusasi con l’indicazione da parte della Lega di “una donna” (ovvero Elisabetta Belloni).

Ma la rassicurazione non cancella il dato politico: Forza Italia non solo ha bocciato l’ipotesi Belloni, ma ha anche annunciato l’intenzione di condurre trattative con le altre forze politiche in autonomia rispetto agli altri partiti di centrodestra. 

Quando basta per far dire al segretario del Pd l’esatto contrario del suo omologo leghista: “Oggi si riparte con un metodo di confronto caratterizzato da un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale".

E che il voto per il Quirinale abbia formalmente spezzato l’alleanza tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia è un dato sottolineato anche da molti addetti ai lavori. 

“La prova di forza nel centrodestra non ha avuto l'esito che speravamo", ammette il senatore azzurro Paolo Romani. 

È critico sul metodo adottato dal centrodestra anche il governatore della Liguria Giovanni Toti, tra i fondatori di Coraggio Italia.

"Sbagliato – dice invece Toti - arroccarsi su posizioni che portano solo a un muro contro muro". Invece, afferma il governatore ligure, “l'elezione di un presidente va costruita. Non si può andare all'assalto, soprattutto se i numeri sono quelli che sono".

Sulla stessa lunghezza d’onda molti altri parlamentari, soprattutto azzurri, che non hanno gradito lo scostamento della Lega dal centro verso destra, quasi a volersi allineare con Fdi. Non solo: accennando alla Belloni Salvini ha anche provato a stuzzicare l’ex alleato Giuseppe Conte, che infatti subito ha confermato come l’opzione donna fosse una strada da percorrere in maniera decisa. Un ammiccare al populismo del fu patto gialloverde anche in questo caso per nulla gradito ai centristi.

E gli stessi centristi puntano il dito proprio su Salvini, che aveva assicurato che “il nuovo presidente sarà di centrodestra”, ma che i berluscones e molti altri moderati non vedono più come in grado di sostenere il ruolo di kingmaker. 

“La giornata di ieri, con il centrodestra che 'brucia' la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati sancisce solo che il segretario leghista non è il kingmaker che ha provato ad essere", l’analisi di Luigi Marattin, deputato di Italia Viva.

Ma la sesta votazione senza esito di venerdì segnala anche un altro dato politico: la spaccatura sempre più insanabile all’interno del Movimento 5 Stelle. Mentre Conte, una volta uscita l’ipotesi Belloni, si è affrettato a commentare: “Sono molto felice che anche le altre forze politiche mostrino di voler convergere su un profilo femminile di alto livello per eleggere la prima Presidente donna della nostra Repubblica”, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha tuonato: “Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso”.

Per molti, l’ennesima prova tecnica di una scissione nell’aria ormai da mesi.

(Unioneonline/l.f.)

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