Il Movimento Cinquestelle continua a perdere pezzi mentre passa la linea Grillo sui due mandati.

L’ultimo a lasciare è il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, per "insanabili divergenze tra il mio percorso e quello assunto nelle ultime settimane dal Movimento 5 Stelle". Va via anche l'ex capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa – “un gesto molto sofferto e meditato a lungo" – che ha registrato il simbolo di una nuova associazione politico-culturale e lunedì terrà una conferenza stampa con Federico D'Incà e Alessandra Carbonaro.

Ieri l’ufficialità della decisione di non ammettere alcuna deroga al limite dei due mandati: non ci saranno più candidati big del partito come il presidente della Camera Roberto Fico, l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, la vicepresidente vicaria del Movimento Paola Taverna e l'ex capo politico Vito Crimi.

"Per fare politica non serve necessariamente una poltrona", ha chiarito Giuseppe Conte, che per settimane ha lavorato cercando di capire se ci fossero margini per qualche eccezione.

Ma il fondatore Beppe Grillo è stato sempre irremovibile su questo fronte e oggi ne parla in un post sul suo blog: "Sapevamo fin dall'inizio di dover combattere contro zombie che avrebbero fatto di tutto per sconfiggerci o, ancor peggio, contagiarci. E così è stato: alcuni di noi sono caduti, molti sono stati contagiati. Ma siamo ancora qui, e alla fine vinceremo, perché abbiamo la forza della nostra precarietà: siamo qui per combattere, non per restare, e questa nostra diversità è spiazzante per gli zombie". 

Fra chi ha solo una legislatura alle spalle, c'è almeno una dozzina di parlamentari in odore di ricandidatura, con l'obiettivo di conquistare uno dei 30-40 seggi stimati per il M5s dopo le elezioni del 25 settembre. Fra questi, il viceministro al Mise, la nuorese Alessandra Todde, e il ministro Stefano Patuanelli. Ma anche la capogruppo al Senato Mariolina Castellone e il senatore sassarese Ettore Licheri.

Fra le potenziali new entry in Parlamento Chiara Appendino, ex sindaco di Torino, salva per il “mandato zero” da consigliera comunale. Non si registrano ancora contatti con Alessandro Di Battista, ma molti nel Movimento invocano un suo ritorno. 

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata